Jean Nouvel per Alda Fendi. Nell’estate del 2016 Roma avrà un nuovo centro per le arti contemporanee. Partito il cantiere al Palazzo del Velabro
Non se ne sentiva parlare da un po’. L’ultima volta, su Artribune, era stato tre anni fa: nel 2012 raccontavamo, con un bel po’ di dettagli, il faraonico progetto di Alda Fendi per il Foro Boario, nel cuore di Roma. Iniziava tutto così, con una firma importante: Jean Nouvel era ufficialmente il progettista incaricato di […]
Non se ne sentiva parlare da un po’. L’ultima volta, su Artribune, era stato tre anni fa: nel 2012 raccontavamo, con un bel po’ di dettagli, il faraonico progetto di Alda Fendi per il Foro Boario, nel cuore di Roma. Iniziava tutto così, con una firma importante: Jean Nouvel era ufficialmente il progettista incaricato di ristrutturare il Palazzo del Velabro, un vecchio edificio di cinque piani acquistato da una delle sorelle Fendi, mecenate e collezionista, già dal 2001 alla guida della sua fondazione, divisa tra il quartier generale di Via della Curia (dentro una torretta laterale della Chiesa dei Santi Luca e Martina) e il Silos del Foro Traiano (spazio che sormonta i resti della Basilica Ulpia, scoperti e portati alla luce grazie all’intervento della fondazione stessa).
Nouvel, tra gli architetti più pagati ed apprezzati al mondo – già misuratosi con spazi culturali di pregio, come la Fondation Cartier, l’Institute du Monde Arabe e il Musée du Quai Branly, solo a Parigi – venne dunque scelto per definire la dimora della futura città delle arti targata Alda Fendi. Un hub straordinario, aperto giorno e notte, tra i Fori Imperiali e il Circo Massimo, in cui ospitare una galleria per mostre temporanee, delle guest room per residenze d’artista, delle botteghe di artigiani in cui far rivivere le eccellenze del made in Italy, e poi showroom, librerie, punti di ristorazione. Un sogno, portato avanti interamente con risorse economiche private, provando a comprimere il più possibile le bibliche tempistiche istituzionali.
E pur mettendoci denaro, progetto e progettista, la trafila dei controlli e delle autorizzazioni della Soprintendenza deve aver rallentato di molto la macchina, come da copione. O almeno questa è l’ipotesi, anche sbirciando le informazioni sul cartello di cantiere: permessi accordati in data 24 settembre 2014.
Oggi, a tre anni di distanza dall’annuncio dell’incarico a Nouvel, qualcosa si muove. Senza variazioni sostanziali rispetto al progetto originario: così ci dicono dall’ufficio romano affiliato allo studio Jean Nouvel. Impiantato ufficialmente il cantiere l’8 giugno scorso, sotto l’egida di Roma Capitale, allestiti i ponteggi e ricavate le aree tecniche e di direzione, i motori sono dunque accesi. Tempi di consegna stimati? Dodici mesi esatti. Nell’estate del 2016, se tutto fila, Roma avrà un nuovo polo per la creatività e le arti contemporanee.
– Helga Marsala
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