Il Louvre Abu Dhabi allestisce piccole preview della sua collezione permanente. In attesa dell’apertura ufficiale prevista per la fine del 2016
Mentre dal Medio Oriente giungono notizie dell’ennesimo operaio morto per un incidente di lavoro nel cantiere del Louvre Abu Dhabi, la filiale araba del museo parigino ha inaugurato la seconda mini esposizione tematica dell’estate, negli spazi del centro culturale Manarat Al Saadiyat. In vista del taglio del nastro – previsto per la fine del prossimo […]
Mentre dal Medio Oriente giungono notizie dell’ennesimo operaio morto per un incidente di lavoro nel cantiere del Louvre Abu Dhabi, la filiale araba del museo parigino ha inaugurato la seconda mini esposizione tematica dell’estate, negli spazi del centro culturale Manarat Al Saadiyat. In vista del taglio del nastro – previsto per la fine del prossimo anno – dell’edificio disegnato dall’architetto francese Premio Pritzker Jean Nouvel, il Louvre Abu Dhabi prepara il terreno e genera attesa, mostrando in anteprima al pubblico pezzi dalla sua collezione permanente in continua crescita.
Dopo Louvre Abu Dhabi Stories: Al Qalam dedicata all’arte calligrafica e inaugurata lo scorso 21 giugno, il 27 luglio ha aperto Louvre Abu Dhabi Stories: Immortal Figures con l’esposizione di un piccolo gruppo di sculture e raffigurazioni provenienti da civiltà ed epoche diverse.
Negli spazi del Manarat Al Saadiyat, un Buddha nepalese in rame dorato del XII secolo fa compagnia ad una statua policroma intagliata nel legno dalla Nuova Irlanda, impiegata in rituali funerari e datata tra il XVIII e il XIX secolo.
Accanto, un busto di San Pietro Martire direttamente dal Rinascimento fiorentino, scolpito da Andrea della Robbia intorno al 1490, e una pittura funeraria su legno dell’Antico Egitto, facente parte della serie dei ritratti del Fayyum.
“Il Louvre Abu Dhabi sarà un museo universale”, racconta Alia Lootah, ricercatrice e curatrice della mostra. “ I quattro esemplari esposti ne sono un esempio. Sono tutti prodotti da culture differenti, ma si completano a vicenda, attraverso la loro composizione, lo stile e la rappresentazione.” La mostra resterà aperta sino al 30 agosto.
– Marta Pettinau
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