Vincenzo De Luca nomina Vincenzo De Luca assessore alla cultura in Campania. Ecco chi saranno anche gli altri nelle sette regioni al voto a maggio
RIUSCIRÀ DE LUCA A SEGUIRE TANTE DELEGHE? Con la risoluzione dell’impasse campano (duratura? Per quanto?), si sono sciolte le ultime riserve che riguardavano la composizione delle giunte nelle sette regioni coinvolte nella tornata elettorale di maggio: e dei relativi assessori alla cultura, che poi sono le figure più direttamente interessanti per Artribune e per i […]
RIUSCIRÀ DE LUCA A SEGUIRE TANTE DELEGHE?
Con la risoluzione dell’impasse campano (duratura? Per quanto?), si sono sciolte le ultime riserve che riguardavano la composizione delle giunte nelle sette regioni coinvolte nella tornata elettorale di maggio: e dei relativi assessori alla cultura, che poi sono le figure più direttamente interessanti per Artribune e per i suoi lettori. E le scelte di Vincenzo De Luca erano da una parte le più attese, e di conseguenza sono ora le più discusse: l’ex sindaco di Salerno ha infatti optato per tenere per sé la delega alla cultura, assieme a quelle a Trasporti e Agricoltura, oltre alla Sanità che è commissariata. Un caso unico fra i sette colleghi chiamati alla prova: che da una parte conferma il grande interesse di De Luca per le questioni culturali, dimostrato con il suo operato da sindaco che fece addirittura parlare di “Rinascimento salernitano”, per l’attivismo in particolare sul fronte urbanistico-architettonico. Dall’altra pone diversi interrogativi: non sarà alla fine una soluzione di ripiego? Con tutte quelle materie da seguire, non avrebbe operato meglio un assessore dedicato solo alla cultura? E poi si aprono da subito alcuni fronti caldi, come quello del museo Madre: cosa farà “l’assessor” De Luca? Seguirà la strategia culturale impostata da Caldoro (che a sua volta aveva rovesciato quella impostata da Bassolino) o vorrà dare una sua zampata?
LA TOSCANA SCEGLIE DAL MONDO UNIVERSITARIO
In realtà pare siano di ieri anche gli ultimo ritocchi dati alla sua squadra da Michele Emiliano, neogovernatore in Puglia, con una giunta che ha lasciati basiti gli stessi interessati, riservando – inopinatamente, poi si vedrà come andrà a finire – ben tre posti a tre donne del Movimento 5 Stelle, del tutto ignare. Il dicastero a Industria culturale e turismo va invece a un fedelissimo del governatore, Giovanni Liviano, commercialista tarantino tra i fondatori dell’associazione Le Sentinelle, dedita alla prevenzione e al recupero dei minori a rischio, e portavoce tarantino di Libera. Scelta a lungo soppesata, quella del delegato alla cultura, anche quella di Enrico Rossi in Toscana, che alla fine ha vinto le resistenze di Monica Barni, rettore dell’università per stranieri di Siena che ricoprirà anche il ruolo di vicepresidente con deleghe a ricerca e università.
E IL VENETO SI RITROVA IL BABY ASSESSORE CRISTIANO CORAZZARI
Poche sorprese per la giunta regionale Marini Bis in Umbria, dove già si prevedeva la scelta di Fernanda Cecchini per agricoltura, ambiente, cultura e grandi manifestazioni: già assessore alla cultura della Provincia di Perugia e sindaco del Comune di Città di Castello dal 2001, ruolo nel quale ha avuto spesso a che fare con la Fondazione Burri. Anche Giovanni Toti in Liguria ha confermato certe voci di corridoio, scegliendo la giornalista Ilaria Cavo come assessore alla comunicazione, cultura, sport e politiche giovanili. Incognita assoluta quella del Veneto, dove Luca Zaia ha fatto una scelta politica riservando cultura e sport al trentanovenne Cristiano Corazzari, sindaco di Stienta e commissario provinciale della Lega di Rovigo. Poche indicazioni anche per Moreno Pieroni, ex sindaco di Loreto scelto dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, per occuparsi di turismo, di valorizzazione dei beni culturali, promozione e organizzazione delle attività culturali, musei, biblioteche, grandi eventi e spettacoli.
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