World Architecture Festival 2015, ecco gli architetti e i designer internazionali. Da Norman Foster a Herzog & de Meuron, Italia quasi assente
IL VINCITORE A NOVEMBRE AL MARINA BAY SANDS DI SINGAPORE Dalla Ciudad Casa de Gobierno, il nuovo palazzo del municipio di Buenos Aires firmato Foster + Partners al New North Zealand Hospital di Herzog & de Meuron; dal colossale complesso The Interlace a Singapore di OMA / Ole Scheeren al Fulton Center di Grimshaw Architects […]
IL VINCITORE A NOVEMBRE AL MARINA BAY SANDS DI SINGAPORE
Dalla Ciudad Casa de Gobierno, il nuovo palazzo del municipio di Buenos Aires firmato Foster + Partners al New North Zealand Hospital di Herzog & de Meuron; dal colossale complesso The Interlace a Singapore di OMA / Ole Scheeren al Fulton Center di Grimshaw Architects fino al London Aquatics Centre di Zaha Hadid Architects: chi si aggiudicherà il World Architecture Festival 2015? Il London Festival of Architecture si è concluso lo scorso 27 giugno nella Westminster University svelando l’attesa shortlist con i finalisti al concorso-evento WAF – World Architecture Festival 2015: non resta dunque che attendere il 4, 5 e 6 novembre 2015 per conoscerne gli esiti. In quei giorni infatti, il Marina Bay Sands farà da cornice alla maratona live nella quale, di fronte alla super-commissione internazionale con la presenza, tra gli altri, degli architetti-giurati Sir Peter Cook, Royal Gold Medallist, Benedetta Tagliabue e Sou Fujimoto, a sua volta vincitore nella sezione Abitazioni private del WFA 2008, tutti i candidati saranno chiamati a presentare, dal vivo, il proprio progetto. La shortlist del WFA 2015 con progetti provenienti da 47 paesi e oltre 700 candidature di architetti e designer, come di consueto, offre una ricognizione sulla progettazione architettonica globale, estendendo il raggio d’azione anche alle infrastrutture, alla mobilità, agli interventi che vedranno la luce solo nei prossimi anni e all’architettura d’interni.
DOPPIA PRESENZA PER BIG – BJARKE INGELS GROUP
Come se la cavano gli studi italiani? I romani Daniela Procopio e Giuseppe Torrini, dal 2006 associati nello studio Torrisi&Procopio Architetti, conquistano la nomination nella categoria Leisure Led Development – Future Projects con Iride 01, una suite galleggiante sviluppata per una società francese operante nel settore houseboat. Grazie ad Expo Milano 2015, nella sezione Display compaiono tre padiglioni visibili in Italia: si tratta di quello statunitense dei Biber Architects, della partecipazione nazionale brasiliana di Studio Arthur Casas + Atelier Marko Brajovic e di quella malese di Hijjas Kasturi Associates Sdn; anche il nuovo Padiglione Austrialia nei Giardini della Biennale di Venezia è in lizza. Eccezion fatta per questi progetti, sul fronte degli edifici già ultimati il Bel Paese resta a bocca asciutta, mentre a fare la parte del leone sono i paesi del sud-est asiatico, la Turchia e l’Australia. Da segnalare, la doppia presenza di BIG – Bjarke Ingels Group, ad ulteriore conferma del momento d’oro dello studio danese, candidato nella categoria Residential con la torre residenziale Vancouver House e con la Gammel Hellerup High School di Copenhagen tra gli edifici scolastici completati.
BEL PAESE QUASI A BOCCA ASCIUTTA
Sul fronte, infine, di INSIDE World Festival of Interiors, la sezione riservata ai progetti meritevoli di considerazione nel panorama interiors mondiale realizzati negli ultimi dodici mesi, sono candidati i romani Carlo Berarducci / Berarducci Architecture con lo ZEN SUSHI Restaurant (categoria Bars & Restaurants) e gli MdAA Architetti Associati, guidati da Massimo D’Alessandro, ordinario di design presso la facoltà di Architettura alla Sapienza di Roma, con Tree House (categoria Residential), un’abitazione dalla geometria incerta ricavata in una ex stalla nel rione Trastevere.
– Valentina Silvestrini
https://www.worldarchitecturefestival.com/
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