Yuval Avital, Michelangelo Pistoletto e le étoiles della Scala di Milano. Alla Fabbrica del Vapore le atmosfere mediorientali e multimediali di Alma Mater: ecco le immagini
Grappoli di centoquaranta altoparlanti in pietra e terracotta, da cui si diffondono voci anziane di tutto il mondo sovrapposte a suoni della natura e a suggestivi cali di luminosità. È questa l’atmosfera di Alma Mater, di Yuval Avital, che diffonde negli spazi di un’ala della Fabbrica del Vapore, a Milano, un’elaborata partitura sonora che circonda, […]
Grappoli di centoquaranta altoparlanti in pietra e terracotta, da cui si diffondono voci anziane di tutto il mondo sovrapposte a suoni della natura e a suggestivi cali di luminosità. È questa l’atmosfera di Alma Mater, di Yuval Avital, che diffonde negli spazi di un’ala della Fabbrica del Vapore, a Milano, un’elaborata partitura sonora che circonda, come un alveo, un’edizione terrea e terrestre de Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Superfici biomorfiche, luminose, sospese a mezza altezza, tomboli utilizzati dalle merlettaie di Cantù, l’installazione luminosa di Enzo Catellani, il sound space design di Architettura Sonora ed étoiles del Teatro alla Scala, come Liliana Cosi e Oriella Dorella, continueranno fino al 29 agosto ad accompagnare apparizioni videoproiettate all’intreccio di un merletto unico e irripetibile, generato durante i giorni dell’esposizione e dedicato all’interpretazione, incredibilmente raccolta e rituale, del Terzo Paradiso. L’installazione nelle prossime settimane diventerà punto di incontro con il pubblico, attraverso laboratori creativi e performance.
Uno dei primi eventi è in programma per domenica 12 luglio alle 21.30, con After mater. Delilah Gutman con Raphael Negri e Roberto Paci Dalò proporranno una narrazione musicale che viaggia dall’antichità al presente. Dai timbri arcaici delle antiche tradizioni musicali trasmesse oralmente nella culla del mondo – il Medioriente alle porte dell’Oriente – ai timbri di sintesi dell’elaborazione elettronica e delle sue pulsazioni in dialogo con gli strumenti. De sidera è fatto di voce, clarinetti e violino che invitano l’ascoltatore ad osservare la profondità del cielo riflesso tra le trame della natura, della Storia e delle storie.
– Ginevra Bria
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