Anselm Kiefer re dell’HangarBicocca. Ai Sette Palazzi Celesti il centro d’arte milanese affianca 5 grandi dipinti: parte così un ricchissimo programma triennale
Una novità che darà avvio, come “progetto speciale”, alla nuova programmazione prevista da HangarBicocca per il prossimo triennio e concepita dal direttore artistico Vicente Todolí. Un programma che fino al 2018, prevede nove mostre personali dedicate ad artisti internazionali come Philippe Parreno, Petrit Halilaj, Carsten Höller, Kishio Suga, Laure Prouvost, Miroslaw Balka, Lucio Fontana, Maria Nordman, Matt Mullican. L’antefatto non […]
Una novità che darà avvio, come “progetto speciale”, alla nuova programmazione prevista da HangarBicocca per il prossimo triennio e concepita dal direttore artistico Vicente Todolí. Un programma che fino al 2018, prevede nove mostre personali dedicate ad artisti internazionali come Philippe Parreno, Petrit Halilaj, Carsten Höller, Kishio Suga, Laure Prouvost, Miroslaw Balka, Lucio Fontana, Maria Nordman, Matt Mullican. L’antefatto non poteva quindi che essere di livello stratosferico: e tale sarà, visto che coinvolgerà l’opera simbolo del dinamico centro d’arte milanese. Si inaugurerà il 25 settembre l’ampliamento dell’opera permanente I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, che era stata concepita e presentata per HangarBicocca nel 2004 da un progetto di Lia Rumma.
Il nuovo allestimento, curato da Vicente Todolí, consiste in un cinque opere pittoriche di grandi dimensioni, ancora inedite e prodotte tra il 2009 e il 2013, che formeranno, insieme alle “torri” – oggi rese percorribili al pubblico – un’unica installazione dal titolo I Sette Palazzi Celesti 2004 – 2015. Le cinque grandi tele, tra i lavori più significativi della produzione recente di Kiefer, saranno allestite nello spazio delle “Navate” che accoglie I Sette Palazzi Celesti: richiamando, attraverso il linguaggio pittorico, “alcuni temi già presenti ne I Sette Palazzi Celesti – le grandi costruzioni architettoniche del passato come tentativo dell’uomo di ascendere al divino; le costellazioni rappresentate attraverso la numerazione astronomica – e aggiungendo alcune riflessioni centrali nella poetica dell’artista, quali la relazione tra uomo e natura, i riferimenti alla storia del pensiero e della filosofia occidentale”.
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