Dai laboratori del MIT alla nave da crociera. Debutta in società il bar robotico, nuovo esperimento tecno-sociale firmato Carlo Ratti
A bordo della Anthem of the Seas, nave da crociera della flotta Royal Caribbean, gli ospiti non troveranno baristi sorridenti ad attendere gli ordini al bancone. A dire il vero i cocktail potrebbero essere già pronti al loro arrivo, dato che i passeggeri possono ordinarli tramite una app per tablet. Di più, possono inventarne di […]
A bordo della Anthem of the Seas, nave da crociera della flotta Royal Caribbean, gli ospiti non troveranno baristi sorridenti ad attendere gli ordini al bancone. A dire il vero i cocktail potrebbero essere già pronti al loro arrivo, dato che i passeggeri possono ordinarli tramite una app per tablet. Di più, possono inventarne di nuovi: niente è impossibile, se ad accogliere le richieste è un barista bionico.
Per quanto avveniristico tutto questo possa sembrare, è già realtà. Merito di Carlo Ratti, designer dell’omonimo studio – con sedi a Torino, Boston e Londra – che ha fatto dell’innovazione a ogni scala di progetto la sua inequivocabile firma. Forte delle ricerche che conduce all’interno del prestigioso MIT – Massachusetts Institute of Technology, dove insegna, il progettista ha spesso e volentieri presentato realizzazioni sbalorditive per l’impiego di nuove soluzioni tecnologiche e per i risultati ottenuti, anche in termini di estetica.
Nel caso del Bionic Bar di Makr Shakr – società co-fondata da Ratti –, oltre all’originale forma di interazione tra utente e servizio, “il sistema esplora le nuove dinamiche della creazione sociale e del suo consumo”, come ha dichiarato lo stesso creatore. Se gli utenti possono “progettare” essi stessi il proprio cocktail e assaporare subito l’esito della nuova combinazione, tramite Makr Shakr entrano anche all’interno di una comunità di utilizzatori: tutte le ricette sono visibili e condivisibili online, in modo che ciascun ospite del bar possa prendere spunto dalle creazioni altrui e dare loro un voto, come ricevere commenti e consigli per le proprie.
Più che sostituire un ruolo professionale – anche se i due bracci robotici del Bionic Bar, in bella mostra su un display, imitano persino i movimenti di un barista in carne e ossa – il progetto serve da “esperimento sociale”, per comprendere come le persone nel quotidiano potrebbero reagire alle nuove possibilità offerte dalla robotica e da una fornitura di prodotti – e servizi – totalmente automatizzata.
– Caterina Porcellini
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