Italiani in trasferta. Immagini dall’opening della mostra di Giorgio Griffa alla Kunsthalle di Bergen, in Norvegia. Un progetto firmato Andrea Bellini che coinvolge anche Svizzera e Portogallo
Quanti si lamentano spesso della scarsa attenzione ricevuta dall’arte contemporanea italiana oltre frontiera, per una volta dovranno ricredersi. Già, perchè stavolta ci troviamo davanti non a una mostra di un connazionalle all’estero, ma a ben 4, allestite in Svizzera, Norvegia, Portogallo, oltre che a Roma. L’artista è Giorgio Griffa, ottantenne torinese tra i principali protagonisti […]
Quanti si lamentano spesso della scarsa attenzione ricevuta dall’arte contemporanea italiana oltre frontiera, per una volta dovranno ricredersi. Già, perchè stavolta ci troviamo davanti non a una mostra di un connazionalle all’estero, ma a ben 4, allestite in Svizzera, Norvegia, Portogallo, oltre che a Roma. L’artista è Giorgio Griffa, ottantenne torinese tra i principali protagonisti della ricerca pittorica fra astrazione e minimalismo, con “opere che uniscono avanguardia e tradizione, semplicità e complessità”. Ma l’ampio progetto curatoriale parte dall’iniziativa di un altro italiano, uno dei tanti cervelli in fuga di area artistica: ovvero Andrea Bellini, che proprio al Centre d’Art Contemporain Genève da lui diretto ha ospitato la prima retrospettiva – circa quaranta opere, tra il 1968 e il 2014 – dal 28 maggio al 23 agosto scorsi. Ora è ancora lui a curare assieme al direttore Martin Clark il secondo step, titolo Giorgio Griffa, Painting in the fold, alla Kunsthalle di Bergen, di cui vedete le immagini nella fotogallery dall’opening del 28 agosto. Sempre Bellini curerà la mostra Giorgio Griffa, Opere su carta, alla Fondazione Giuliani di Roma dal febbraio 2016, e – assieme a Suzanne Cotter – Giorgio Griffa, Quasi tutto, al Museo Serralves di Porto, nell’estate 2016.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati