Tropici nei musei italiani. L’aria condizionata mette in ginocchio il museo di Capodimonte e Rivoli. E in Piemonte parte un’indagine della magistratura
Dopo Pompei che resta chiusa per un’assemblea sindacale convocata all’improvviso, Ercolano che lascia fuori decine di turisti per carenza di personale di vigilanza, resti archeologici risotterrati perché è più comodo così e di tanti altri casi di mala cultura, in questa torrida estate italiana accade anche che le sale di un museo siano inaccessibili a […]
Dopo Pompei che resta chiusa per un’assemblea sindacale convocata all’improvviso, Ercolano che lascia fuori decine di turisti per carenza di personale di vigilanza, resti archeologici risotterrati perché è più comodo così e di tanti altri casi di mala cultura, in questa torrida estate italiana accade anche che le sale di un museo siano inaccessibili a causa del caldo. O meglio, per colpa dell’impianto dell’aria condizionata non funzionante da quasi due mesi. E non si tratta neanche della pinacoteca di un qualche paesino dimenticato della provincia italiana, ma del Museo nazionale di Capodimonte.
Dallo scorso 19 giugno, nelle sale della reggia borbonica, capolavori come La Flagellazione di Cristo di Caravaggio e L’Annunciazione di Tiziano sono ostaggio delle elevate temperature. Per questa ragione, alcune zone del museo sono state rese accessibili a gruppi ristretti di persone, durante quattro soli turni di visite al giorno della durata massima di 50 minuti, sconsigliate ad anziani e bambini. Come prevedibile, non sono mancate le lamentele dei visitatori e le richieste di rimborso del costo del biglietto. Oltretutto, il problema del caldo e dell’alto tasso di umidità non riguarda solo la fruizione delle opere, ma anche la loro salvaguardia. Ma con il museo in una fase di passaggio gestionale, il segretario regionale ai Beni Culturali Luca Maggi ha potuto affidarsi soltanto a rattoppi temporanei.
Si attende, infatti, che il museo conosca il suo nuovo direttore che sarà annunciato nella seconda metà di agosto. Tra i 10 nomi nella shortlist del mega bando internazionale che ha interessato 20 musei italiani, c’è dunque colui che tra le prime urgenze da sbrigare dovrà occuparsi proprio di trovare i fondi per sostituire il sistema di climatizzazione. Un modo come un altro per collaudare la nuova autonomia gestionale nel sistema museale nazionale, dopo la rivoluzione voluta dal Ministro Dario Franceschini.
Ma il nuovo direttore del Museo di Capodimonte non sarà l’unico a dover affrontare una situazione simile: l’aria condizionata mette in crisi anche il Castello di Rivoli e il neopresidente del CdA della Fondazione. Le temperature elevate, l’umidità al 38% registrata nelle sale e il cattivo ricambio dell’aria sono le ragioni per cui Daniela Formento, appena eletta, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Torino, nell’ambito dell’inchiesta aperta in seguito ad un esposto dei lavoratori. A quanto pare, il documento di valutazione dei rischi del museo non terrebbe conto di queste problematiche…
– Marta Pettinau
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