Quando la pittura diventa musica. Alla National Gallery di Londra i dipinti si “ascoltano”. Da Antonello a Cézanne: musicisti che interpretano capolavori

Pittura da ascoltare, suoni da guardare. È il motto scelto dalla National Gallery di Londra per “Soundscapes”, un progetto basato sul concetto di sinestesia e sulla potenza evocativa dell’arte visiva, capace di stimolare anche altre forme di creatività, altre dimensioni percettive oltre la vista. Immersiva, site-specific, l’esperienza proposta al visitatore assicura una nuova modalità di lettura […]

Pittura da ascoltare, suoni da guardare. È il motto scelto dalla National Gallery di Londra per “Soundscapes”, un progetto basato sul concetto di sinestesia e sulla potenza evocativa dell’arte visiva, capace di stimolare anche altre forme di creatività, altre dimensioni percettive oltre la vista. Immersiva, site-specific, l’esperienza proposta al visitatore assicura una nuova modalità di lettura e attraversamento della collezione permanente. A un piccolo gruppo di musicisti e sound artist è stato chiesto di scegliere un’opera del museo e di comporre un brano che ne restituisse atmosfere, sensibilità, timbri. Musica classica, ricerca elettronica, suoni naturali e atmosfere metropolitane, per una serie di quadri rinascimentali, fiamminghi, barocchi, romantici: il range è ampio e l’obiettivo è quello di spaziare il più possibile fra stili ed epoche diverse, trasformando un gap o un cortocircuito in una possibilità armonica.
Così, Nico Muhly, compositore di musica da camera, sacra, per l’opera ed il balletto, ha scelto The Wilton Diptych (1395–9), una pala d’altare portatile utilizzata per il culto privato di Riccardo III. Susan Philipsz, una sound artist premiata col Turner Prize, nota per le sue installazioni che indagano il rapporto tra suono e architettura, per il suo “soundscape” si è ispirata al dipinto Gli ambasciatori di Hans Holbein il Giovane (1533).

Le Bagnanti di Cézanne, 1894-1905

Le Bagnanti di Cézanne, 1894-1905

Jamie xx, giovane DJ e producer membro dei Mercury Prize, con all’attivo collaborazioni che contano – da Rihanna a Alicia Keys – ha lavorato su un’opera del 1892, Coastal Scene di Van Rysselberghe. Ed è ben avvezzo alla relazione intima tra immagine e suono il premio Oscar Gabriel Yared, compositore di musiche per film, autore – tra gli altri – della soundtrack de ‘Il paziente inglese’, ‘Il talento di Mr. Ripley, e ‘Cold Mountain’: la scelta è caduta per lui sulle Bagnanti di Cézanne (1894-1905), mentre la soluzione installativa ha puntato sulla spazializzazione della trama musicale, con una serie di speaker piazzati intorno alla stanza, ognuno corrispondente a uno strumento.
Si occupa invece di field recordings Chris Watson, noto in tutto il mondo per le sue registrazioni di suoni del paesaggio, tra fauna protetta e fenomeni naturali: il quadro che lo ha conquistato è Lake Keitele di Akseli Gallen-Kallela (1905). Infine gli artisti canadesi Janet Cardiff e George Bures Miller, apprezzati per le loro installazioni che generano spazi tridimensionali attraverso il suono. Per loro l’incontro-scontro tra contemporaneo e storico si sintetizza nel progetto dedicato al San Girolamo nello studio di Antonello da Messina (1475).
I quadri li trovate ogni giorno, tra le sale della galleria, mentre l’inedito abbinamento musicale resta fruibile solo fino al prossimo 6 settembre.

– Helga Marsala

 

www.nationalgallery.org.uk

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

Scopri di più