350 installazioni, 250 partner, due location d’eccezione. London Design Festival, ecco cosa c’è da vedere quest’anno
350 installazioni, mostre ed eventi sparsi per tutta Londra, con 250 partner che vedono in prima fila due enti quali il Victoria & Albert Museum e la Somerset House. Ha avuto inizio il ricco programma che costituisce l’annuale London Design Festival nella capitale britannica, che fino al 27 settembre attrarrà da tutta Europa addetti ai […]
350 installazioni, mostre ed eventi sparsi per tutta Londra, con 250 partner che vedono in prima fila due enti quali il Victoria & Albert Museum e la Somerset House. Ha avuto inizio il ricco programma che costituisce l’annuale London Design Festival nella capitale britannica, che fino al 27 settembre attrarrà da tutta Europa addetti ai lavori e appassionati del mondo della progettazione. Istituito nel 2003, il festival è tenuto in grande considerazione dalla comunità creativa di Londra, perché ogni anno permette di fare il punto sulle tendenze e il dibattito in corso; soprattutto, mostra al mondo la vastità delle proposte su cui il design inglese risulta attivo e concorrenziale, con una concezione della disciplina che va ben oltre il prodotto industriale e l’arredo d’interni. Per dare un esempio dell’idea “allargata” di design in ambito anglosassone, basti pensare ai Landmark Projects che vengono realizzati ogni anno in una diversa location di Londra: installazioni site-specific di grande impatto, concepite appunto per dimostrare al grande pubblico “fin dove” può arrivare la creatività, applicata a una progettazione rigorosa.
Quest’anno, il Festival ha commissionato all’artista concettuale Alex Chinneck un’opera per l’area della Greenwich Peninsula, dove è in corso un intervento immobiliare di amplissimo respiro – con lo sviluppo di un vero e proprio quartiere, e relative 15mila nuove residenze. Per simboleggiare la trasformazione che interessa l’area, Chinneck si è rifatto alla sua storia industriale – dato che in passato la zona ospitava i maggiori impianti europei per la raffinazione di petrolio – e ne ha letteralmente ribaltato un iconico elemento.
A Bullet from a Shooting Star – questo, il nome del progetto – consiste infatti nella riproduzione di un traliccio della linea elettrica, capovolto e tenuto sospeso fuori asse, in modo che sembri appunto “sparato” sulla Terra dal cielo. L’imponente costruzione non solo risulta visibile persino da qualsiasi aereo in volo che ha il City Airport come partenza e destinazione, ma è la testimonianza concreta di cosa il design possa fare: superare “una sfida considerevole” – come definita dall’artista – grazie a un processo altamente collaborativo, sia nella progettazione che nella risoluzione degli inevitabili problemi tecnici.
– Caterina Porcellini
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