Carol Rama, musa per 18 giovani talenti. A Torino il progetto PanoRama mette in rete 6 gallerie, coinvolgendo un esercito di critici, artisti, curatori

Un “PanoRama” sulla scena artistica del presente, quella più giovane e orientata alla ricerca, tenendo come punto cardine un certo sguardo – una serie di sguardi – sulla ricerca di Carol Rama, grande dame dell’arte contemporanea italiana. Siamo a Torino, dove questo progetto articolato prende forma fra il 24 settembre e il 25 ottobre 2015. […]

Un “PanoRama” sulla scena artistica del presente, quella più giovane e orientata alla ricerca, tenendo come punto cardine un certo sguardo – una serie di sguardi – sulla ricerca di Carol Rama, grande dame dell’arte contemporanea italiana. Siamo a Torino, dove questo progetto articolato prende forma fra il 24 settembre e il 25 ottobre 2015. È così che “l’eredità inconsapevole” di Rama si farà visibile e tangibile nei lavori di artisti di generazioni e nazionalità differenti, proposti da un circuito di gallerie cittadine: ogni spazio con una sua mostra autonoma e definita, a formare un arcipelago frastagliato ed eterogeneo. Il quartiere è quello di Vanchiglia e gli spazi coinvolti sono: Burning Giraffe Art Gallery, Moitre, Nopx, Opere scelte, Pepe Fotografia, Van Der.
Nato da un’idea di Andrea Guerzoni, “PanoRama” si è poi sviluppato grazia ad un lavoro corale, condotto da galleristi, curatori, critici, che ne ha condiviso ogni fase: Claudio Cravero, Andrea Guerzoni, Vittorio Mortarotti, Stefano Riba, Antonio La Grotta, Chiara Vittone, Andrea Rodi, Alessio Moitre, Viola Invernizzi, Emanuela Romano, Valentina Bonomonte, Cristina Mundici, Giorgia Mannavola e Andrea Ferrari, con la curatela generale di Olga Gambari.

Slvia Mei, Bracciateste e veste rossa, 2014 - cm 242x150, acrylic and mixed media on paper on canvas - photo Zeno Zotti

Slvia Mei, Bracciateste e veste rossa, 2014 – cm 242×150, acrylic and mixed media on paper on canvas – photo Zeno Zotti

Non si tratta dunque, banalmente, un’adunata di discepoli o seguaci di Carol Rama, quanto di un esperimento trasversale che usa l’immaginario della grande artista torinese come filtro, riferimento (cardinale o casuale), unità di misura, attraverso cui tracciare delle linee di connessione, delle occasioni di riflessione. Gesti, attitudini comuni, affinità elettive, accordi fra sguardi e sensibilità, mediati dalla figura di una straordinaria protagonista della ricerca poetica ed estetica del secondo Novecento: talmente outsider, irriverente, genuina, intrinsecamente contemporanea, da essere già – e da sempre – dentro la dimensione del classico.
Diciotto gli artisti coinvolti: Silvia Argiolas, Francesca Arri, Guglielmo Castelli, Lin De Mol, Michela Depetris, Greta Frau, Andrea Guerzoni, Liana Ghukasyan, Keetje Mans, Silvia Mei, Vittorio Mortarotti, Cristiana Palandri, Melania Yerka, Ann-Marie James, Mario Petriccione, Maya Quattropani, 108 nero e Alessandro Torri.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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