Colpo di scena in casa Cassina. La spagnola Patricia Urquiola è il nuovo art director dello storico marchio del design italiano
Cassina, il marchio icona del design italiano oggi di proprietà del gruppo americano Haworth, ha un nuovo art director: la designer spagnola – ma naturalizzata milanese – Patricia Urquiola. Oltre a Cassina, alla Urquiola è stata affidata la direzione artistica dell’intero Gruppo Poltrona Frau (controllato dal Fondo Charme di Luca Cordero di Montezemolo fino alla cessione del 2014) […]
Cassina, il marchio icona del design italiano oggi di proprietà del gruppo americano Haworth, ha un nuovo art director: la designer spagnola – ma naturalizzata milanese – Patricia Urquiola. Oltre a Cassina, alla Urquiola è stata affidata la direzione artistica dell’intero Gruppo Poltrona Frau (controllato dal Fondo Charme di Luca Cordero di Montezemolo fino alla cessione del 2014) che include anche i marchi Poltrona Frau e Cappellini.
Laureata al Politecnico di Milano, dove fu assistente di Achille Castiglioni, la Urquiola si è affermata negli ultimi anni come la più estrosa e venerata designstar del panorama italiano: a detta di molti, la vera erede della generazione dei grandi Maestri, a dispetto – un paradosso? un segno dei tempi? – della sua nazionalità di origine. Proprio quest’anno un’imponente monografia, “Time to Make a Book” (edita da Rizzoli International), ne ha celebrato il talento prolifico e vivace, capace di spaziare dal prodotto agli interni senza mai rinunciare ad una forma estroversa, comunicativa, a tratti inequivocabilmente femminile (si pensi alla lampada Caboche per Foscarini, o alla poltrona Crinoline per B&B).
Saprà essere un’ambasciatrice inappuntabile del marchio fondato a Meda nel 1927 dai fratelli Cesare e Umberto Cassina, da sempre sinonimo di rigore e iconicità? Sicuramente, l’appeal internazionale del suo linguaggio, riconosciuto da committenze sui quattro continenti, non potrà che essere congeniale agli obiettivi di crescita sui mercati esteri che gli americani di Haworth prospettano.
– Giulia Zappa
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