Continua la Caporetto culturale romana. Chiude Palazzo Incontro, spazio espositivo e di dibattito creato dalla Provincia e ora passato alla banca BNP Paribas
Un impoverimento galoppante, uno spargimento di sale sulla cultura italiana che di questo passo lascerà un panorama desertico. Mentre il mondo dell’arte è distratto dalle avvincenti vicende dei nuovi, spesso brillanti direttori dei 20 musei più importanti d’Italia, che fra l’altro il 15 settembre saranno presentati in pompa magna a Roma dal ministro Franceschini, nel […]
Un impoverimento galoppante, uno spargimento di sale sulla cultura italiana che di questo passo lascerà un panorama desertico. Mentre il mondo dell’arte è distratto dalle avvincenti vicende dei nuovi, spesso brillanti direttori dei 20 musei più importanti d’Italia, che fra l’altro il 15 settembre saranno presentati in pompa magna a Roma dal ministro Franceschini, nel silenzio si perdono pezzi importanti del pur povero scacchiere socio-culturale nazionale. Come nella stessa Capitale, dove nel volgere di un mese chiuderà definitivamente i battenti Palazzo Incontro, struttura voluta dalla della provincia di Roma ai tempi della presidenza Gasbarra e poi ben sviluppata durante il quinquennio di Nicola Zingaretti che in pochi anni si è ritagliata un ruolo di riferimento in aree strategiche come fumetto e fotografia, e soprattutto uno spazio vitale nelle dinamiche capitoline, per il fitto programma di presentazioni di libri e dibattiti proprio nel cuore della city politica, tra Camera e Senato, dove non c’è molta offerta culturale pura. Con la capacità tra l’altro, cosa non comune e significativa, di coinvolgere realtà private di qualità: la casa di produzione Fandango, la piattaforma di ristorazione Settembrini tra l’altro partecipata anche da Oscar Farinetti. Giù la saracinesca per tutti.
Ora si chiude: ed il ruolo del “boia” spetta ad una banca, quella BNP Paribas alla quale l’ormai ex Provincia ha conferito i propri immobili e che ora inizia a gestirli per le sue valorizzazioni. Nell’ottica delle quali, evidentemente, non rientra la destinazione culturale: fra pochi giorni, il 18 settembre, saracinesca abbassate per a libreria Fandango Incontro, gestita dalla casa di produzione Fandango, e all’annesso caffè letterario con sala brunch gestita da Settembrini. Un mesetto, e le luci si spegneranno su tutto il palazzo, restaurato dalla Provincia nel 2006 e inaugurato a dicembre 2010 con una grande mostra di Giacomo Manzù, seguita negli anni da importanti esposizioni di fumetti – da Bonelli ad Andrea Pazienza – e di fotografia, con nomi come Wim Wenders, Cartier Bresson, Franco Fontana, Elliot Erwitt.
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