Lo Strillone: politici e sindacalisti, per me pari son, su Il Fatto Quotidiano. E poi Sciopero selvaggio al Musée d’Orsay, Jeff Koons a Firenze
Come abbiamo fatto a ridurci così? La domanda – retorica, ma comunque utile – se la pone Oliviero Beha su Il Fatto Quotidiano, prendendo spunto dalla vicenda della chiusura del Colosseo e delle risposte della politica per un’appassionata arringa sui problemi italiani in materia. “Come è possibile che il Paese più dotato di beni culturali […]
Come abbiamo fatto a ridurci così? La domanda – retorica, ma comunque utile – se la pone Oliviero Beha su Il Fatto Quotidiano, prendendo spunto dalla vicenda della chiusura del Colosseo e delle risposte della politica per un’appassionata arringa sui problemi italiani in materia. “Come è possibile che il Paese più dotato di beni culturali (quelli ambientali qui li lascio da parte) al mondo in queste decadi abbia lasciato deperire luoghi, immagine e sensibilità per queste ricchezze, che tutti gli altri Paesi meno forniti invece valorizzano più o meno egregiamente? Come è possibile che il Colosseo si faccia metafora di un disastro in cui nessuno si salva, né gli amministratori politici preoccupati a quanto pare esclusivamente della loro poltrona né i sindacati attenti o distratti a intermittenza troppo spesso in base a vantaggi personali?” E ancora: “come è possibile che i soldi per la cultura e i beni relativi ufficialmente non ci siano mai in un Paese che dovrebbe far crescere rigogliosamente questo tipo di turismo, e le novità franceschiniane strombazzate siano le nomine dei nuovi direttori/manager dei musei, espresse tempestivamente a Ferragosto con sette stranieri che distraggono dagli altri 13 italiani e dalle loro modalità di estrazione? Come è possibile che ormai nelle scuole italiane con rare eccezioni sia scomparsa la storia dell’arte, cioè l’autentico vademecum delle ricchezze di cui sopra?”.
Sciopero selvaggio, turisti in fila sul piazzale del museo chiuso. Ancora con il Colosseo, o con Pompei? No, stavolta lo scenario è quello del Musée d’Orsay, a Parigi: come scrive Il Messaggero, “ieri mattina, il ‘tempio dell’Impressionismo’ è rimasto sbarrato senza una spiegazione. I più zelanti, molti giapponesi, numerosi americani e italiani, erano arrivati addirittura con un’ora di anticipo, alle 9, per evitare di fare la fila e godersi in pace l’apertura della mostra di stagione”. Motivo della protesta? “La decisione di Hollande di eliminare il giorno di chiusura settimanale nei musei”. “Così sfido (a casa loro) Michelangelo e Donatello”. Il soggetto? Jeff Koons, intervistato da Vincenzo Trione per il Corriere della Sera con lo spunto delle due sue sculture esposte a Firenze, nella Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio e in piazza della Signoria (in una mostra curata da Sergio Risaliti e organizzata da Fabrizio Moretti). “Sono un romantico, che crede in una visione umanistica dell’arte. Perciò mi rivolgo alla cultura greca e a quella romana. Penso che il mio mestiere possa essere anche un mezzo per aiutare a comprendere come si viveva nel passato e per capire chi siamo”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati