Bonhams lancia una serie di spot televisivi smart per scovare nuovi collezionisti. Tra auto d’epoca e gioielli, la storica casa d’aste punta sullo storytelling
“Be part of the story”, siate parte della storia: epico e conciso, il messaggio che guida la campagna pubblicitaria televisiva, lanciata da Bonhams e in onda in Gran Bretagna da un paio di settimane. Si tratta di una pubblicità smart, targetizzata, che sfrutta una nuova piattaforma in grado di indirizzare la réclame ad un pubblico specifico. L’obiettivo? Intercettare […]
“Be part of the story”, siate parte della storia: epico e conciso, il messaggio che guida la campagna pubblicitaria televisiva, lanciata da Bonhams e in onda in Gran Bretagna da un paio di settimane. Si tratta di una pubblicità smart, targetizzata, che sfrutta una nuova piattaforma in grado di indirizzare la réclame ad un pubblico specifico. L’obiettivo? Intercettare nuovi e potenziali clienti – sia venditori che acquirenti – convincerli che collezionare è molto più che raccogliere oggetti. È diventare parte della loro storia, del loro vissuto; è assicurarsi che il proprio nome sia ricordato in futuro, associato a tesori capaci di vincere lo scorrere inesorabile del tempo.
Ideata dall’agenzia Contagious London, con la direzione creativa di Paul Weiland, la campagna consta, per il momento, di due eleganti spot, che hanno come protagonisti l’uno un’auto d’epoca, l’altro un prezioso gioiello. A raccontare la loro storia affascinante in appena 40 secondi, la voce fuoricampo dell’attore irlandese Michael Gambon.
Nei prossimi mesi, saranno lanciati altri video promozionali che riguarderanno altrettanti settori in cui la storica casa d’aste è specializzata, come le belle arti e l’antiquariato. “È la mossa giusta per un’azienda come Bonhams, conosciuta per l’innovazione.”, spiega il CEO Matthew Girling. “[..] È un’opportunità per parlare direttamente al nostro pubblico ed entusiasmarlo con l’idea di vendere e comprare pezzi di valore in un’asta.” Bonhams è la prima auction house internazionale ad affidarsi all’advertising televisivo, supportato da una complementare dose di manifesti urbani e di pubblicità sulla stampa e i social media.
– Marta Pettinau
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