Investigatori al Museo del Prado. A Madrid la catalogazione della pittura dell’Ottocento permette di rintracciare 250 opere date per disperse
Grazie al lungo e complesso lavoro di veri e propri investigatori, il Museo del Prado di Madrid è riuscito con questo progetto a rintracciare il 10% delle opere credute disperse, mentre un altro 10% (circa 250 quadri dell’Ottocento) restano ancora da “localizzare”, come spiega Ana Gutierrez, che preferisce non considerarle ancora del tutto “perdute”. Gli […]
Grazie al lungo e complesso lavoro di veri e propri investigatori, il Museo del Prado di Madrid è riuscito con questo progetto a rintracciare il 10% delle opere credute disperse, mentre un altro 10% (circa 250 quadri dell’Ottocento) restano ancora da “localizzare”, come spiega Ana Gutierrez, che preferisce non considerarle ancora del tutto “perdute”. Gli studiosi del Prado – guidati da Josè Luis Diez, direttore scientifico del progetto, e dalla stessa Gutiérrez, conservatrice ed autrice della catalogazione, con il contributo privato della Fondazione Montemadrid – in quindici anni di lavoro hanno prodotto uno strumento fondamentale di documentazione dedicato a un secolo d’arte: un volume di oltre 700 pagine, ricco di dettagli storici, iconografici, tecnici ed espositivi. Il risultato è una fonte straordinaria di approfondimento e di riflessione per addetti ai lavori e non solo, che permette anche di conoscere più da vicino la pittura spagnola dell’Ottocento, di carattere perlopiù accademico, ma dagli interessanti connotati romantici.
Particolarmente dettagliate le oltre cento pagine di appendici e le tavole di concordanza che spiegano la corrispondenza tra i diversi inventari, i riferimenti bibliografici e persino le esposizioni alle quali ogni quadro ha partecipato. Le opere dell’Ottocento ascritte al museo madrileno sono, secondo un decreto reale del ’95, racchiuse entro i limiti di due date storiche importanti per l’arte spagnola: il 1828 – anno della morte di Goya – e il 1881 – anno della nascita di Picasso. Per statuto, dunque, appartengono al XIX secolo gli autori che sono morti dopo Goya e che sono nati prima di Picasso.
E per celebrare l’importante pubblicazione, proprio nelle sale del piano terra del museo madrileno (che albergano la collezione del XIX secolo) è stata inaugurata una piccola ma raffinata mostra dedicata a Federico de Madrazo, il pittore spagnolo che nacque a Roma nel 1815 e che a Madrid ricoprì più volte l’incarico di direttore del Prado stesso nella seconda metà dell’Ottocento. Effigie amicorum raccoglie alcuni degli intensi ritratti (dipinti a olio o disegnati a carboncino) che il genero di Mariano Fortuny fece soprattutto ad amici, colleghi ed allievi, ma anche a musicisti e scrittori del suo tempo. Intense ed assai espressive anche le sue dame esposte nella sala 62 B, alle quali da oggi si aggiunge la recente acquisizione del Ritratto di Sabina Seuphan Spalding, un magnifico esempio di dipinto a corpo intero di donna dalla tipica posa romantica.
– Federica Lonati
Effigies amicorum – Ritratti di artisti di Federico de Madrazo
Fino al 10 gennaio 2016
Museo del Prado
Paseo del Prado, Madrid
www.museodelprado.es
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