Lo Strillone: a Milano un albero dei giusti per l’archeologo siriano Khaled Asaad sul Corriere della Sera. E poi no del Salone del Libro all’Arabia, Venezia cade a pezzi
Un albero dei giusti per il custode di Palmira. Il Corriere della Sera racconta con orgoglio dell’accoglimento di un appello partito dalle proprie colonne: “lanciato il 20 agosto, dopo il brutale assassinio dell’archeologo siriano Khaled Asaad, custode dei tesori di Palmira: assassinio, con scempio del cadavere, compiuto dai tagliagole dell’lsis”. Cosa fare a Milano? Piantare […]
Un albero dei giusti per il custode di Palmira. Il Corriere della Sera racconta con orgoglio dell’accoglimento di un appello partito dalle proprie colonne: “lanciato il 20 agosto, dopo il brutale assassinio dell’archeologo siriano Khaled Asaad, custode dei tesori di Palmira: assassinio, con scempio del cadavere, compiuto dai tagliagole dell’lsis”. Cosa fare a Milano? Piantare un albero e dedicare un cippo ad Asaad sul Montestella, nel giardino dei Giusti creato da Gariwo e dal suo fondatore Gabriele Nissim. “E Gariwo ha risposto subito, con fiera condivisione. Il 18 novembre prossimo vi sarà infatti, anche grazie al sostegno del Comune di Milano, un doppio appuntamento: alle 11 del mattino la piantumazione dell’albero nel giardino dei Giusti; nel pomeriggio il convegno dedicato alla figura dell’archeologo, con la partecipazione di numerosi colleghi della vittima, che hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo nel corso degli anni”.
Il no del Salone del Libro di Torino. La Stampa riferisce della decisione della tempestata rassegna: “No definitivo all’Arabia in qualità di Paese ospite della prossima edizione della Fiera. A chiedere al consiglio d’amministrazione di chiudere le porte del Lingotto ‘a un regime totalitario che condanna a morte ragazzi di 22 anni per il solo fatto di aver partecipato a una manifestazione contro il regime saudita’ sia il sindaco Fassino e il presidente della Regione Piemonte Chiamparino”. Venezia cade a pezzi. Ci servono 40 milioni. Nuovo allarme dalle colonne di Libero: “abbiamo 200mila euro a bilancio per la manutenzione ma ce ne servono 40 milioni solo per quella ordinaria. I canali non sono scavati, mentre è un diritto dei cittadini avere ambulanze che possano correre nei rii. Stanno cadendo gli intonaci storici, non polvere sottile ma pezzi grossi, vengono giù anche i barbacani”, lamenta il sindaco Luigi Brugnaro.
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