Lo Strillone: il sabotaggio di Erri De Luca come la pipa di Magritte su La Repubblica. E poi la società delle icone di Hans Belting, Museo della Civiltà Romana
Magritte in tribunale. Su La Repubblica Francesco Merlo fornisce un’inattesa lettura “artistica” dell’assoluzione a Torino di Erri De Luca: con la quale diventa “vintage la figura stessa del ‘cattivo maestro’ che la bellissima sentenza di Torino archivia tra ‘le buone cose di pessimo gusto’ della vecchia Italia di almeno trent’anni fa”. Artistica? Sì, perché il […]
Magritte in tribunale. Su La Repubblica Francesco Merlo fornisce un’inattesa lettura “artistica” dell’assoluzione a Torino di Erri De Luca: con la quale diventa “vintage la figura stessa del ‘cattivo maestro’ che la bellissima sentenza di Torino archivia tra ‘le buone cose di pessimo gusto’ della vecchia Italia di almeno trent’anni fa”. Artistica? Sì, perché il commentatore tira in ballo nientemeno che Renè Magritte e la sua opera che in altri tempi fu al centro di un intero saggio di Michel Foucault: “la sentenza ha stabilito che la parola ‘sabotaggio’ pronunziata da Erri De Luca non è un sabotaggio, e che la parola ‘cesoie’ non taglia reti e non tronca binari: ‘Questa non è un pipa’ scrisse Magritte sotto il dipinto di una pipa”.
Benvenuti nella società delle icone. Sul Corriere della Sera Pierluigi Panza intervista il vincitore del premio Balzan 2015 Hans Belting sull’evoluzione dei nuovi media: “L’Isis distrugge i simboli per umiliare l’Occidente. II culto delle immagini oggi pervade ogni cosa. E cancella i testi. Anche nel passato l’immagine ha avuto un importante ruolo sociale, non dico di idolatria, ma sicuramente di culto. Oggi c’è un nuovo ruolo dell’immagine perché attraverso i mass media sono diventate omnipervasive. In passato servivano come illustrazioni, soprattutto di testi; oggi siamo di fronte a una rottura con il passato proprio a causa dell’importanza assunta dai mass media”. Ancora Corriere, ma sul dorso romano, per scoprire che “il Museo all’Eur La Civiltà Romana non riapre in tempo per il Giubileo. A novembre ci dovrebbe essere la sentenza del Tar per l’aggiudicazione dei lavori. Per non privare completamente i visitatori della collezione si sta pensando di trasferire i pezzi più importanti in un’altra struttura”.
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