Primo test a Milano per la rinata casa d’aste Finarte. Da Luca Giordano a Giorgio de Chirico, a Bruno Munari: ecco i cataloghi
Primo vero test di mercato per la casa d’aste milanese Finarte, costituita nel 2014 con l’acquisizione dello storico marchio da un gruppo di soci investitori, che ha annunciato il suo primo calendario di vendite all’incanto a partire dal prossimo novembre. Alla Permanente di Milano il 10 – 11 novembre verranno presentati 365 lotti suddivisi tra […]
Primo vero test di mercato per la casa d’aste milanese Finarte, costituita nel 2014 con l’acquisizione dello storico marchio da un gruppo di soci investitori, che ha annunciato il suo primo calendario di vendite all’incanto a partire dal prossimo novembre. Alla Permanente di Milano il 10 – 11 novembre verranno presentati 365 lotti suddivisi tra Dipinti Antichi e del XIX secolo, Arte e Fotografia del XX secolo e Arte Contemporanea, i cui cataloghi d’asta saranno disponibili sul sito web a partire da martedì 13 ottobre.
La sezione dedicata ai Dipinti Antichi, incentrata sulla pittura italiana, è composta da una selezione che va dai piccoli dipinti di devozione privata ai dipinti da cavalletto, fino alle tele di grandi dimensioni da salone di rappresentanza, provenienti principalmente da collezioni private italiane. Tra le principali opere presenti nel catalogo, il Ratto di Proserpina di Luca Giordano (Napoli, 1634 – 1705), il maggior protagonista del Barocco napoletano, opera di maggiori dimensioni e di più alto valore dell’asta (150 – 180mila euro). Nella sezione dedicata ai Dipinti del XIX secolo sono presenti i grandi maestri italiani fino all’inizio del Novecento, spaziando dal Romanticismo al Realismo, dall’Impressionismo al Divisionismo e dai Macchiaioli alla Scapigliatura. Top lots due opere di Giovanni Boldini: l’olio su tela Venezia. Veduta della Punta della Dogana (120 – 160mila euro) e l’olio su tavola Barche a Venezia, del 1885 circa (90 – 120mila euro).
Il catalogo Arte e Fotografia del XX secolo si apre con un’importante collezione privata, comprendente dipinti di Enrico Prampolini, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli e Atanasio Soldati, mai offerti sul mercato prima d’ora. Tra i lotti più importanti, Piazza d’Italia di metà anni Cinquanta di Giorgio de Chirico (230 – 260mila euro) e un Cavallo e cavaliere (170 – 200mila euro). Nella sezione dedicata alla fotografia spicca una copia unica di Mario Giacomelli, Paesaggio (1983), di grandi dimensioni (70 x 97,5 centimetri) stimata tra i 15 e i 18mila euro; inoltre, una fotografia-scultura di Enrico Cattaneo, Pagine, pezzo unico del 1970 (6.500 – 7mila euro); un’astrazione di Bruno Munari (Senza titolo, 1960, 3 – 6mila euro).
Infine, Arte Astratta e Informale, Pop Art, Arte Povera e dintorni, Superfici Monocrome, Arte Cinetica e Programmata, Pittura Analitica e Scritture, Ritorno al Figurativo sono racchiusi all’interno del catalogo di Arte Contemporanea, curato dal capo dipartimento di Finarte Camilla Prini con la consulenza di Luca Beatrice. Top lot è l’opera Senza titolo (Superficie blu) di Enrico Castellani, inchiostro e cera su tela del 1961 (300 – 350mila euro). Da segnalare un’opera del 1959 di Mario Schifano, Pittura, cemento su tela (60 – 80mila euro) che fa parte di un breve ciclo di opere in cemento che Schifano realizza prima di affrontare i temi della pittura. In asta anche una ceramica di Lucio Fontana, Cavalli, del 1949-1950 (stima 20 – 30mila euro).
– Martina Gambillara
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