Street art nel palazzo segreto. A Roma 28 artisti dipingono sui muri sventrati di un’architettura in via di ristrutturazione. Tutte le foto

UNA FESTA FRA LE MACERIE. L’ARTE DELL’EFFIMERO Un potlach in versione metropolitana. Un omaggio all’ebbrezza dell’effimero, fra macerie e apparizioni. La liturgia della creazione e quella della distruzione, unite in un cortocircuito. È così che accade quando si dipinge dentro un’architettura in transito o in estinzione, destinata alla voracità di ruspe e picconi. La street […]

UNA FESTA FRA LE MACERIE. L’ARTE DELL’EFFIMERO
Un potlach in versione metropolitana. Un omaggio all’ebbrezza dell’effimero, fra macerie e apparizioni. La liturgia della creazione e quella della distruzione, unite in un cortocircuito. È così che accade quando si dipinge dentro un’architettura in transito o in estinzione, destinata alla voracità di ruspe e picconi. La street art, qualche volta, mette in scena questo teatro malinconico e vitale, che ha tutta la bellezza del rito.
Accade oggi, 8 ottobre 2015, a Roma. Una secret location in zona Policlinico si è trasformata per settimane in un cantiere temporaneo, con 29 street artist in azione. Tutti romani, tutti invitati a sperimentare, con la consapevolezza che niente, lì dentro, avrebbe avuto un domani. Roba che – nella piena dissacrazione della sacralità dell’opera – per chi arriva dalla strada è pane quotidiano: si consegna un lavoro al cielo, al tempo, alle intemperie, alle persone, e lo si lascia andare. Come una traccia temporanea.
E c’è proprio quest’idea di dissolvimento e di trasformazione – delle opere, come degli edifici – alla base  del progetto ideato e curato da Elena Nicolini, giovane architetto, appassionata di muralismo e frequentatrice della scena street capitolina: in collaborazione con i colleghi di Gravity, team di quattro architetti ed ingegneri (oltre a lei Stefano Lattanzio, Maria Giovanna Zeuli e Federica Petrongari), Elena ha trasformato un luogo di lavoro in un tempio del wall painting consegnato alla sparizione.

Tracce Temporanee, Roma - Diamond

Tracce Temporanee, Roma – Diamond

DA DIAMOND A JERICO. TALENTI ROMANI NEL FUTURO OSPEDALE
Lo spazio, in Viale Liegi 39, è quello di un ex banca, in cui sta per insediarsi la clinica privata Altamedica, diretta da un noto ginecologo romano, il professor Claudio Giorlandino: sulle ceneri del posto nascerà un centro materno fetale, a cui Gravity sta lavorando per le fasi di ristrutturazione. Proprio qui, sui due piani che oggi appaiono come corpi sventrati, sono sbocciati una sfilza di murales, alcuni meno riusciti, altri di qualità, tutti nati da una sincera voglia di ricerca e di relazione, col luogo e fra gli artisti. Operazione gestita in piena indipendenza, con regolare autorizzazione della proprietà.
In forma il veterano Diamond, col suo omaggio al Liberty in chiave acid-gothic; sintetico e lirico Gomez (libero dalle sbavature di certi pezzi troppo accademici); sempre elegante lady Pax Paloscia, tra composit grafici e simulazioni serigrafiche; evocativo Atoche, con le sue maschere granitiche, quasi scolpite fra il muro poroso ed il segno inciso; efficace il maxi rettile di Krayon, creatura di pixel in quadricromia, pronta a scattare sulla preda.

Tracce Temporanee, Roma  - Solo

Tracce Temporanee, Roma – Solo

E ancora le calligrafie bizantine di Klevra, l’astrazione di Ironmould, il doppio ritratto di Jerico, giovanissimo esploratore di una figurazione rapida, destrutturata, o i supereroi di Solo, con le loro parabole universali: qui un fascinoso Daredevil, incastonato con maestria fra spirali geometriche e prospettive anamorfiche, in un dichiarato omaggio al suo creatore, Chris Samnee. Fino ad arrivare alla batteria gialla di Marcello Maugeri, Religion, monocromo e ready made musicale, a metà fra relitto pop, giocattolo oversize e ossessione privata.
Tracce Temporanee vive giusto il tempo di una festa: settimane di lavoro, il momento dell’inaugurazione, 4 giorni d’apertura  e poi il sipario che cala. In attesa della distruzione. Sotto la pelle degli spazi ristrutturati, tra le intercapedini e le pareti del futuro ospedale, i fantasmi liberati dallo street-potlach resteranno a vegliare. Memorie silenziose, intrappolate nell’inconscio di un’architettura nuova.

– Helga Marsala

Tracce Temporanee
A cura di Elena Nicolini
opening: 8 ottobre, ore 17
fino all’11 ottobre 2015 – ore 17-22
Viale Liegi 39, Roma
Artisti: Diamond , Emmeu, Omino71, Solo, Klevra, Jerico, Gomez, Maupal, Atoche, Desex, Msgarbi, Beetroot, Sugar Kane, Darek Blatta, Pax Paloscia, Lna, Diego Ritmo, Kryon, Beniamino Leone, Teddy Killer, Moby Dick, Marcy, Domenico Romeo, Sgore, Alvarez, Ironmould, M_Hotel, Marcello Maugeri

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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