500 anni dalla morte di Hieronymus Bosch. Grandi celebrazioni nel 2016 fra Olanda e Spagna: mentre non si placano le polemiche sul “falso” del Prado
Mentre la notizia secondo la quale potrebbe essere un falso quello fino ad oggi ritenuto uno dei capolavori di Hieronymus Bosch, ovvero i Sette peccati capitali esposto al Prado di Madrid, si pensa già al 2016 che sarà l’anno del V centenario della morte del famoso pittore del Brabante. Un personaggio enigmatico tanto quanto i […]
Mentre la notizia secondo la quale potrebbe essere un falso quello fino ad oggi ritenuto uno dei capolavori di Hieronymus Bosch, ovvero i Sette peccati capitali esposto al Prado di Madrid, si pensa già al 2016 che sarà l’anno del V centenario della morte del famoso pittore del Brabante. Un personaggio enigmatico tanto quanto i suoi celeberrimi trittici, pieni di figure fantasiose e di mostri diabolici che hanno incuriosito e animato l’immaginario popolare di tutto il Novecento. Ad aprire le celebrazioni sarà proprio l’Olanda, da dove sono partite le voci sulla dubbia autenticità dell’opera spagnola, con una grande mostra dal 13 febbraio all’8 maggio nel Museo di Brabante, a Hertogenbosch.
Per fine maggio proprio il Prado, che è il museo che ospita il maggior numero di capolavori del pittore fiammingo, ha già annunciato una grande esposizione che per la prima volta permetterà di osservare da vicino il Giardino delle delizie e le Tentazioni di Sant’Antonio di Lisbona, il Trittico dell’Adorazione dei Magi e le straordinarie Visione dell’aldilá e Trittico degli Eremiti provenienti da Palazzo Grimani a Venezia. Sono 65, tra dipinti e disegni, le opere di Bosch che giungeranno da tutto il mondo a Madrid in primavera, grazie al contributo anche della Fondazione BBVA: perché come sempre la cultura necessita del sostegno imprescindibile di una banca. E per certificare la propria autorevolezza, il Prado sta realizzando anche un film documentario (con distribuzione nelle sale cinematografiche) dedicato al grande maestro del secolo d’oro olandese e ai suoi stravaganti quanto enigmatici capolavori.
– Federica Lonati
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