Ci credete che il museo più cool del momento sta a Beirut? L’ha progettato David Adjaye, e la mostra inaugurale la cura Massimiliano Gioni
Curatore della mostra? Massimiliano Gioni. Artisti presenti? Da Danh Vo a Giuseppe Penone, da Christopher Wool a Lucio Fontana. Un grande evento in una capitale dell’arte, che per qualche motivo è sfuggito ai più? No, visto che siamo lontani dai classici itinerari che toccano New York, Londra, magari Parigi, Berlino, Bruxelles. Siamo nel perennemente terremotato […]
Curatore della mostra? Massimiliano Gioni. Artisti presenti? Da Danh Vo a Giuseppe Penone, da Christopher Wool a Lucio Fontana. Un grande evento in una capitale dell’arte, che per qualche motivo è sfuggito ai più? No, visto che siamo lontani dai classici itinerari che toccano New York, Londra, magari Parigi, Berlino, Bruxelles. Siamo nel perennemente terremotato Medioriente, a Beirut: e per soprappiù il menù appena tratteggiato si completa con un altro nome rovente come quello dell’archistar David Adjaye. È lui infatti che nella capitale libanese ha progettato il nuovo museo della Aishti Foundation: un complesso di oltre 30mila metri quadrati che comprende anche una libreria, ristoranti, boutique di moda, bar, un centro benessere, del quale vi parleremo presto per gli aspetti prettamente architettonici.
Ora ci soffermiamo sulla mostra New Skin, studiata da Gioni per l’inaugurazione dei giorni scorsi: teatro appunto la nuova struttura, un centro culturale pensato per esporre la collezione di arte contemporanea di Tony Salamé, CEO del brand di lusso Aishti. Una selezione di un centinaio di opere scelte nella ricca collezione comprendente qualcosa come 2mila pezzi: con la quale il curatore si propone di “guardare all’astrazione oggi e rileggere l’idea dell’informazione sia come tema che come tecnica“. Nella fotogallery, immagini dell’architettura e della mostra…
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