Ecco immagini e video di Ennesima, la mostra (anzi sette mostre) curata da Vincenzo De Bellis alla Triennale di Milano. Per capire cosa significa oggi fare una mostra
“Non una mostra dedicata all’arte italiana nella sua totalità, piuttosto un percorso indagatore di format espositivi attraverso l’immagine, le immagini che l’arte italiana ha trasmesso di sé”. Con queste parole il curatore Vincenzo De Bellis ha presentano Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana, grande progetto allestito fino al 6 marzo 2016 – assieme […]
“Non una mostra dedicata all’arte italiana nella sua totalità, piuttosto un percorso indagatore di format espositivi attraverso l’immagine, le immagini che l’arte italiana ha trasmesso di sé”. Con queste parole il curatore Vincenzo De Bellis ha presentano Ennesima. Una mostra di sette mostre sull’arte italiana, grande progetto allestito fino al 6 marzo 2016 – assieme al Direttore Artistico della Triennale Arte Edoardo Bonaspetti – negli spazi al primo piano della Triennale di Milano, che si conferma ancora una volta propulsore e produttore di contemporaneità. Mostre che, in continua afasia rispetto al presente, si fanno portatrici di aspetti, collegamenti, coincidenze e discrepanze della recente vicenda storico-artistica italiana. Dalla collettiva alla personale, al site-specific, alla documentazione di un archivio. Disposizioni formali, concettuali e costitutive che hanno accompagnato – e che talvolta strutturano per la prima volta – lavori concepiti dai più importanti nomi del panorama artistico nostrano, negli ultimi cinquant’anni di arte: dall’inizio degli anni Sessanta ai giorni nostri.
COME TRACCIA UN’OPERA DEL 1973 DI GIULIO PAOLINI
Centosettanta opere che seguono titolo e compartimentazione di un’opera di Giulio Paolini, Ennesima (appunti per la descrizione di sette tele datate 1973), la cui prima versione, del 1973, è suddivisa, per l’appunto, in sette tele. Da qui il numero di progetti espositivi che danno vita a sette mostre autonome e inter-dipendenti. Ambienti espositivi che, sebbene consecutivi gli uni agli altri vengono intercettati nell’incedere, nell’esatto momento in cui alcuni lavori sono stati posti volutamente al centro dei passaggi di visita. Ad aprire il percorso, l’itinerario Per la scrittura di un’immagine – Format: mostra collettiva tematica presenta lavori di Fabro, Lara Faravetto, Vezzoli, Pascali, Perrone, Pisani, Rudolf Stingel e, fra gli altri, Carol Rama. Un cammino in cui l’immagine conferisce vita alla capacità tecnica e alla conoscenza di codici necessari per realizzarla, accostando artisti di generazioni diverse che, in contesti completamente differenti e in modi del tutto personali, hanno manifestato la volontà di costruire un personale immaginario attraverso specifiche analisi tecniche sui limiti della materia.
ESSENZA E COMPRESENZA DI COMBINAZIONI ESPOSITIVE
A concludere Ennesima, dopo l’allestimento, fra le diverse altre mostre, di una sezione in cui l’immagine usufruisce del corpo umano ne La performance del tempo sospeso, lo spazio si dilata nel restringersi con i lavori di Qui, ora e altrove: Site-specific e dintorni – Format: interventi Site-Specific. Un luogo allestitivo in cui Bartolini, Monica Bonvicini, Alberto Garutti e Luca Vitone si confrontano con l’aderenza dell’opera allo spazio. Metodologia operativa che li rende vettori attivi nella stimolazione dell’alveo percettivo del visitatore, che viene restituito, in ultimo, all’esterno, alla fine del percorso attraverso l’aulente Crêuza di Vitone. Ennesima, nonostante sovrapposizioni e affollamenti, connubi e dissonanze, si presenta come un unico progetto storico sula contemporaneità. Una mise en abîme dunque, non solo in cerca di connessioni tematiche o stilistiche, cronologiche o generazionali, bensì un arcipelago critico che prova a ipotizzare essenza e compresenza di combinazioni espositive.
– Ginevra Bria
Dal 26 novembre 2015 al 6 marzo 2016
La Triennale di Milano
Viale Alemagna 6 – Milano
www.triennale.org
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