Foster + Partner mette in mostra l’antica Roma in Francia. Ecco le prime immagini del Musée Régional de la Narbonne Antique
Nel 2012 Foster + Partners – premio Pritzker nel 1999 – è stato selezionato nell’ambito di un concorso internazionale di progettazione per la costruzione di un polo museale per esporre reperti romani nel sud della Francia. Ad oggi, i lavori di costruzione di MuRéNa (acronimo per Musée Régional de la Narbonne Antique) sono in un […]
Nel 2012 Foster + Partners – premio Pritzker nel 1999 – è stato selezionato nell’ambito di un concorso internazionale di progettazione per la costruzione di un polo museale per esporre reperti romani nel sud della Francia. Ad oggi, i lavori di costruzione di MuRéNa (acronimo per Musée Régional de la Narbonne Antique) sono in un buono stato di avanzamento e si prevede l’apertura per la primavera del 2016. Investimento culturale di 44 milioni di euro interamente sostenuti dalla regione Languedoc-Roussillon, per tre ettari di terreno e un edificio di 8,765m² totali, di cui 2700 per l’esposizione permanente, 500 per le temporanee, 3mila per gli spazi di lavoro e ricerca e resto per uffici, stoccaggio, biblioteca multimediale e spazi accessori per il pubblico.
Un’architettura teca, apparentemente semplice, rettilinea, che mette in mostra, attraverso un percorso tematico di scoperta, l’enorme collezione di oltre 15mila pezzi e reperti archeologici. Il design, sviluppato in collaborazione con lo studio Gardère Adrien per le scenografie, OGER International per la parte tecnica, Urbalab per l’aspetto paesaggistico e Georges Sexton per l’illuminotecnica, nasce per rappresentare l’esigenza di rendere visibili gli spazi di restauro, affinché i visitatori siano in grado di intravedere il lavoro degli archeologi e dei ricercatori. La struttura, un prisma di 97x85x8 metri, è costituita da un “baldacchino” vetrato, una copertura ad aggetto punteggiata da pozzi di luce, che si estende per ombreggiare una vasta piazza pubblica che circonda il museo, con anfiteatro per eventi all’aperto. Ispirato nei riferimenti formali alla configurazione francese e al cortile romano, l’edificio spera di rafforzare i legami con il paesaggio, con l’acqua e con il suo passato, oltre a diventare il più importante centro di ricerca, restauro e interpretazione storica della regione.
– Giulia Mura
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