Lo Strillone: la strage di Parigi con gli occhi di quelli di Charlie Hebdo su Il Giornale. E poi Francesco Hayez, master gratuito in Management dei beni museali
Charlie Hebdo vittima due volte. Il Giornale torna sulle drammatiche vicende parigine, per raccontare gli attentati con l’occhio di chi il terrore lo ha visto da vicino in altra occasione. “Alcuni, tra cui il caporedattore Gérard Biard, mentre Parigi era messa a ferro e fuoco dai terroristi, erano a un passo dalla sala concerti Bataclan, […]
Charlie Hebdo vittima due volte. Il Giornale torna sulle drammatiche vicende parigine, per raccontare gli attentati con l’occhio di chi il terrore lo ha visto da vicino in altra occasione. “Alcuni, tra cui il caporedattore Gérard Biard, mentre Parigi era messa a ferro e fuoco dai terroristi, erano a un passo dalla sala concerti Bataclan, nei locali di Liberation dove era in corso una festa. La scorta li ha messi immediatamente in sicurezza. Massima allerta, anche per chi, come loro, vive già sotto protezione 24 ore su 24. Poi sabato, il giorno dopo la strage, il consiglio delle forze dell’ordine: meglio non presentarsi in redazione, nella nuova sede nel sud di Parigi, un bunker di cui non si conosce l’indirizzo ma la cui sorveglianza costa 500mila euro l’anno”. Che dicono dei nuovi attacchi? “Ho avuto una reazione di rigetto totale, di fuga, quasi un rifiuto di voler sentirne parlare”, rivela Zineb El Rhazoui, esperta e feroce critica dell’islam, fra i pochi del settimanale satirico a parlare dopo l’ultima strage.
“La rassegna si dipana attorno ad alcuni terni forti, dalla Malinconia alla Meditazione sino al celeberrimo Bacio, dipinto icona fra i più riprodotti dell’intera storia dell’arte”. Pochi dubbi: si parla di Francesco Hayez, con Libero che porta i propri lettori dentro la grande mostra curata da Fernando Mazzocca alle Gallerie d’Italia di Milano in Piazza della Scala, polo museale lombardo di Intesa Sanpaolo. “Terni risolti nella chiave di allegorie moderne per esprimere le attese e le inquietudini del Risorgimento, epoca di cui Hayez è stato, con Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, il maggiore interprete, contribuendo insieme a loro a costruire l’unità culturale del nostro Paese, ancora prima che questa divenisse politica”. Competenze doc per i beni museali: Italia Oggi informa che “c’è tempo fino al 30 novembre per iscriversi al master gratuito in Management dei beni museali con cui sperimentare la gestione del Museo di arte contemporanea Villa Croce a Genova e concorrere a un premio di start-up di 50mila euro”.
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