Rendez-vous romano per il collettivo di There is No Place Like Home. A Valle Aurelia una mostra a cielo a aperto, vicino una stazione fantasma
UN GRUPPO NOMADE PER UN PROGETTO APERTO Mostre fuori dal coro, fuori dalle righe, fuori dalle pareti di musei o gallerie, fuori dai codici e i rituali consueti. Mostre outdoor, di gruppo e trasversali, nate per la voglia di squadra, progetto, famiglia, movimento. Persino manifesto. There is No Place Like Home, progetto del gruppo Vitoria Gasteiz, pensa, reinventa, […]
UN GRUPPO NOMADE PER UN PROGETTO APERTO
Mostre fuori dal coro, fuori dalle righe, fuori dalle pareti di musei o gallerie, fuori dai codici e i rituali consueti. Mostre outdoor, di gruppo e trasversali, nate per la voglia di squadra, progetto, famiglia, movimento. Persino manifesto.
There is No Place Like Home, progetto del gruppo Vitoria Gasteiz, pensa, reinventa, interpreta opere e luoghi, quasi si trattasse di un gesto sociale, di uno strumento d’incontro, un’occasione comune. Là dove meno te l’aspetti, come meno te lo saresti immaginato. Una realtà in movimento, che non si affida a curatori, in piena autogestione, e che sceglie di operare in modalità nomade, senza base, senza centro, senza certezze a parte il desiderio di fare. Insieme. Gli artefici sono gli artisti Alessandro Cicoria, Stanislao Di Giugno, Giuseppe Pietroniro, Daniele Puppi, Marco Raparelli, con le storiche dell’arte Giuliana Benassi e Giulia Lopalco.
Domenica 29 Novembre 2015, a Roma, nel piccolo art village di Via di Valle Aurelia – dove hanno i loro studi, tra gli altri, Pietroniro, Di Giugno, Claudia Peill, Paolo Laudisa, Claudio Verna – ha avuto luogo il loro terzo evento. Posto inusuale, orari bizzarri. Una mostra di un solo giorno, come una festa domenicale tra le campagne di questo lembo di metropoli, vicino al caos capitolino eppure scisso, inabissato in uno strano torpore di provincia. Dalle ore 13 fino a sera, là dove si allunga il ponte di una ferrovia dismessa, tra una cabina dell’Enel abbandonata, un sentiero boschivo e una casa per anziani, gli artisti hanno concepito il loro intervento corale.
DIECI ARTISTI NELLA VALLE DELL’INFERNO
Sono Paolo Chiasera, Rä di Martino, Stefania Galegati Shines, Vitoria Gasteiz, Hilario Isola, Nunzio, Leonardo Petrucci, Lorenzo Scotto di Luzio, Namsal Siedlecki e lo stesso Claudio Verna, presenti con una serie di lavori site specific. Opere perdute fra le pieghe di luoghi non convenzionali, giusto per il tempo di un rendez-vous, di un pensiero libero, di un ragionamento plurale, di un brindisi ed un intreccio di conversazioni.
Ed è sempre il contesto a dettare la linea. Il luogo e la sua storia, la sua conformazione geografica, il paesaggio, l’umore, l’energia potenziale. Valle Aurelia, ad esempio, detta anche “La Valle dell’Inferno” per via delle antiche fornaci variamente dislocate, è oggi un borgo ancora autentico, un’oasi di natura e di pace che offre spunti di riflessione, spazi di condivisione e di meditazione, frammenti di radici. Intorno a tutto questo ha preso vita questo nuovo evento.
I due precedenti appuntamenti targati There is No Place Like Home si sono svolti nel 2014: prima a Roma, presso il cantiere di una casa in costruzione in Via Aurelia Antica, e poi sull’Isola delle Vignole, a Venezia, negli spazi della Polveriera, con un banchetto bucolico durato dodici ore.
– Helga Marsala
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