Teatro, danza, performance, musica. Compie dieci anni lo Zoom Festival di Scandicci: e festeggia con Fibre Parallele, Isabella Mongelli, Vincenzo Schino, Nicola Galli, Barokthegreat
“Zoom: nome di origine onomatopeica, usato prima col significato di ‘ronzare’ e poi, riferito all’aviazione militare, di ‘impennarsi in volo’. Obiettivo fotografico caratterizzato dal fatto che la distanza focale può essere variata con continuità entro limiti piuttosto ampi”: il Vocabolario Treccani associa suoni, voli e visioni al termine scelto per il nome del decennale festival […]
“Zoom: nome di origine onomatopeica, usato prima col significato di ‘ronzare’ e poi, riferito all’aviazione militare, di ‘impennarsi in volo’. Obiettivo fotografico caratterizzato dal fatto che la distanza focale può essere variata con continuità entro limiti piuttosto ampi”: il Vocabolario Treccani associa suoni, voli e visioni al termine scelto per il nome del decennale festival di Scandicci. Tre riferimenti che riecheggiano con vigore nel programma che dal 4 al 15 novembre attraverserà l’edizione che il direttore artistico Giancarlo Cauteruccio di Teatro Studio Krypton ha intitolato Altrofuturo – Diecianni.
Alcune segnalazioni. L’inaugurazione è affidata a Fibre Parallele con 2.(Due): protagonista Licia Lanera che incarna “un muto grido di chi si è perso nella sua stessa follia” dopo la fine di un amore. L’artista pugliese Isabella Mongelli va in scena con my personal tarànto, spettacolo “su Taranto che non nomina mai la città né l’Ilva, ma fa volare cozze. Un luogo in cui la vita va avanti saltando tra veleni e un desiderio costante di evasione ne rende più vivida la permanenza”. Il gruppo di ricerca Opera, diretto da Vincenzo Schino, presenta XX,XY – primo passo nella tragedia di Amleto, nel quale l’immagine emblematica è l’assassinio del padre compiuto attraverso un veleno colato nelle orecchie: “Sul palco si trovano una danzatrice e uno scultore, l’alto e il basso, il maschile e il femminile. Non c’è la descrizione diretta delle vicende dei personaggi, ma un ingresso letterale nella materia attraverso l’ingrandimento di un dettaglio, l’orecchio del re, modellato in argilla bianca sulla scena”.
Arriva la giovane danza d’autore con Anticorpi eXpLo, serata in cui tre coreografi presentano le loro recenti creazioni: Gianluca Girolami con “M”1 poi 2 poi 3, Francesco Colaleo con Re-garde e Nicola Galli con Delle ultime visioni cutanee. “Lo spettacolo, risultato dell’incontro tra musicisti e danzatori, sprigiona un universo dalla temperatura primitiva e psichedelica. È un’esperienza immersiva, che attraversa i campi semantici e gli immaginari ritmici del rituale”: è Indigenous – Dramma sonoro di Barokthegreat.
Il collettivo Dewey Dell chiude il Festival 2015 con live concert, performance nella quale “il movimento dei musicisti è legato allo spostamento e allo stratificarsi di vari suoni percussivi, teso verso la creazione di un unico organismo ritmico”.
– Michele Pascarella
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