Sky Arte Updates: tutta la verità sul rocambolesco furto della Gioconda e sul suo insospettabile autore, un imbianchino italiano dal forte spirito patriottico…
Torna su Sky Arte HD una delle serie che hanno cambiato il modo di raccontare la storia dell’arte. La nuova stagione di Muse Inquietanti, condotta ancora una volta dal maestro del giallo Carlo Lucarelli, accompagnerà il pubblico in un viaggio a tinte forti tra gli enigmi che affollano le vite degli artisti e quelle dei […]
Torna su Sky Arte HD una delle serie che hanno cambiato il modo di raccontare la storia dell’arte. La nuova stagione di Muse Inquietanti, condotta ancora una volta dal maestro del giallo Carlo Lucarelli, accompagnerà il pubblico in un viaggio a tinte forti tra gli enigmi che affollano le vite degli artisti e quelle dei loro capolavori. Il primo episodio, in onda lunedì 21 dicembre in prima visione, accenderà i riflettori su uno dei misteri più affascinanti di sempre: il furto della Gioconda. Un evento clamoroso, entrato di diritto nelle cronache del secolo scorso. Era il 21 agosto 1911 quando dalle sale parigine del Louvre scomparve il capolavoro leonardesco per eccellenza, gettando il mondo intero nel più assoluto sconcerto. Le accuse non risparmiarono nessuno, ricadendo addirittura sugli illustri Pablo Picasso e Guillame Apollinaire. Ben presto, però, le indagini presero una piega del tutto inaspettata, conducendo a Vincenzo Peruggia, un insospettabile imbianchino di origini italiane. Nato a Varese nel 1881, Peruggia trovò fortuna nella Ville Lumière, entrando tra le fila dei manovali del Louvre. Fu allora che decise di compiere un gesto patriottico, sottraendo alla Francia l’italianissima Gioconda, convinto che il famoso dipinto leonardesco fosse stato saccheggiato da Napoleone. Il furto fu un gioco da ragazzi: Peruggia uscì semplicemente dal Louvre nascondendo la Monna Lisa sotto il cappotto, custodendola per i successivi due anni nella propria dimora parigina. La rocambolesca vicenda si concluse nel 1913, quando il ladro-imbianchino offrì la preziosa opera a un mercante d’arte toscano, nel tentativo di restituire all’Italia uno dei suoi tesori. Scoperto e arrestato, Peruggia fu definito mentalmente minorato e la sua pena fu ridotta in virtù di un sincero patriottismo. Del resto, il ladro “romantico” ignorava che la Gioconda fosse approdata in Francia già nella prima metà del Cinquecento, acquistata dal sovrano Francesco I per 4000 ducati. Tuttavia, Peruggia riuscì parzialmente nel suo intento: una volta ritrovata, la Gioconda non fece subito ritorno in terra francese, ma fu esposta agli Uffizi di Firenze e a Roma, avverando, per un breve momento, i sogni patriottici di un ladro d’eccezione.
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