Ecco la short list dei film stranieri candidati agli Oscar. C’è anche l’italiano Giulio Ricciarelli, ma concorre per la Germania
Erano 80 i film presentati agli Oscar per concorrere nella categoria Migliore Film Straniero. Adesso ne restano solo nove fino alla data del 14 gennaio, quando verranno annunciate le cinque nomination ufficiali. Intanto l’Europa quest’anno fa la parte del leone: come già pronosticato a Cannes (dove ha vinto il Gran Premio della Giuria), Il figlio […]
Erano 80 i film presentati agli Oscar per concorrere nella categoria Migliore Film Straniero. Adesso ne restano solo nove fino alla data del 14 gennaio, quando verranno annunciate le cinque nomination ufficiali. Intanto l’Europa quest’anno fa la parte del leone: come già pronosticato a Cannes (dove ha vinto il Gran Premio della Giuria), Il figlio di Saul dell’ungherese Laszlo Nemes è il favorito della competizione. Il film si muove sul tema della Shoa e arriverà nelle sale italiane il 21 gennaio. Per la serie nemo profeta in patria, entra nella short list Giulio Ricciarelli, italiano che però compete per la Germania con Il labirinto del Silenzio, un dramma giudiziario sul complotto governativo per coprire i crimini di guerra nazisti. Confermata anche la presenza del blasonato Mustang, che ha fatto incetta di premi tutto l’anno, firmato da Deniz Gamze Erguven: è la storia della vita di cinque sorelle che lottano per affermare la propria indipendenza dalle consuetudini della società turca.
SOLO DUE I FILM NON EUROPEI
L’irlandese Viva, diretto da Paddy Breathnach, è ambientato a Cuba, e racconta del rapporto conflittuale fra una giovane trans di spettacolo e un padre macho. Entra in questa tornata anche Dio esiste e vive a Bruxelles, commedia improbabile di Jaco Van Dormael (Mr. Nobody, 2009) su un Dio bisbetico e vendicativo, ma anche molto buffo. Dalla Danimarca Tobias Lindholm si presenta con A War, film sugli effetti retroattivi della guerra in Afganistan sulla vita di un soldato. Infine The Fencer del finlandese Klaus Haro, in linea con la tendenza recente di ambientare i film negli Anni ’50, è una storia di spionaggio. Solo due i non europei: il colombiano Ciro Guerra con Embrace of the Serpent, ambientanto nella giungla amazzonica, e il giordano Naji Abou Nowar con Theeb, storia di un ragazzo beduino e un ufficiale inglese.
– Federica Polidoro
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