Dopo musei e Biennale, il Google Cultural Institute mette online tour virtuali dei più prestigiosi teatri al mondo: dalla Carnegie Hall di New York al Teatro dell’Opera di Roma
Dopo aver lanciato sul web tour virtuali alla scoperta dei musei di tutto il mondo – da ultimo il British Museum – e, lo scorso ottobre, anche dei padiglioni della Biennale Arte 2015 di Venezia, il Google Cultural Institute stavolta ci porta nel mondo dei teatri e delle arti performative, con un’ampia scelta di video a 360 gradi […]
Dopo aver lanciato sul web tour virtuali alla scoperta dei musei di tutto il mondo – da ultimo il British Museum – e, lo scorso ottobre, anche dei padiglioni della Biennale Arte 2015 di Venezia, il Google Cultural Institute stavolta ci porta nel mondo dei teatri e delle arti performative, con un’ampia scelta di video a 360 gradi degli spettacoli delle più grandi compagnie e immagini panoramiche dei palchi e del dietro le quinte delle più prestigiose istituzioni teatrali al mondo.
Per il momento, il Google Cultural Institute offre un’esperienza digitale unica per più di 60 teatri iconici – per un totale di 8mila contenuti – tra cui la Carnegie Hall e la Metropolitan Opera House di New York, l’Opéra Garnier di Parigi e la sede della Filarmonica di Berlino. Tra gli italiani ci sono, invece, il San Carlo di Napoli, il teatro della Pergola di Firenze, il museo del Violino di Cremona e il teatro dell’Opera di Roma.
Di quest’ultimo, sono a disposizione 100 fotografie dall’archivio storico; una mostra digitale sulla storia della stagione estiva alle Terme di Caracalla, dal 1937 a oggi; un’immagine ad altissima risoluzione del sipario realizzato da Giorgio de Chirico per l’Otello di Gioachino Rossini; e una mappatura a 360 gradi degli interni del teatro. Ma non finisce qua: per gli utenti che dispongono di un visore 3D, è possibile vivere in modalità virtuale la messa in scena e il dietro le quinte della Ascesa e caduta della città di Mahagonny – opera musicale teatrale nata dalla collaborazione tra il drammaturgo Bertolt Brecht e il musicista Kurt Weill – con una guida d’eccezione, il direttore artistico Alessio Vlad.
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