La Galleria Estense di Modena si apre al contemporaneo per sostenere i restauri. La prima mossa della neodirettrice Martina Bagnoli è una giornata tra storia e attualità, fino alla Street Art…
Il dialogo tra arte antica e contemporaneo è oggi all’ordine del giorno in molte delle istituzioni museali del paese. Spesso gli spazi espositivi dei luoghi dedicati alla conservazione e alla tutela del patrimonio artistico si schiudono per ospitare opere e interventi di artisti, più o meno giovani, attivi nel presente. Sul solco di questa direzione […]
Il dialogo tra arte antica e contemporaneo è oggi all’ordine del giorno in molte delle istituzioni museali del paese. Spesso gli spazi espositivi dei luoghi dedicati alla conservazione e alla tutela del patrimonio artistico si schiudono per ospitare opere e interventi di artisti, più o meno giovani, attivi nel presente. Sul solco di questa direzione sabato 19 dicembre la Galleria Estense di Modena, affidata alla direzione di Martina Bagnoli – si tratta del suo “esordio” pubblico – dal recente “bando Franceschini”, apre le porte del Museo Lapidario alle opere dei giovani Elia Mazzotti Gentili, Alessandro Adragna, Giulia Tondelli, Giacomo Bettega e Islena Neira Lacosta realizzate un anno fa.
La giornata proseguirà con la presentazione di un corpus di opere donate da artisti modenesi come Davide Benati, Andrea Chiesi, Franco Guerzoni e Wainer Vaccari per essere vendute ai fini di sostenere le operazioni di restauro di alcuni pezzi della preziosa collezione. L’apertura ai linguaggi del contemporaneo è confermata anche dalla conferenza che si terrà in serata dal titolo L’importanza di documentare l’arte effimera: graffiti e street art in cui si alterneranno gli interventi di Franco Vaccari, Carla Barbieri (responsabile Fondi moderni della Biblioteca Poletti), Claudio Musso (critico d’arte nonché firma di Artribune), Pierpaolo Ascari (ricercatore in Estetica dell’Università di Bologna) moderati da Pietro Rivasi (ideatore e fondatore di ICONE).
http://www.galleriaestense.org
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