Lo scrittore israeliano David Grossman riflette sulla guerra e il senso della speranza. Un nuovo ciclo di talk per il Museo Pecci di Prato

C’era  Luis Sepùlveda, lo scorso 27 ottobre, a inaugurare il nuovo ciclo di talk promosso dal Centro Luigi Pecci di Prato. Seicento persone in sala, accorse per ascoltare il grande scrittore cileno, primo autore invitato da Włodek Goldkorn – giornalista ed ex responsabile cultura de l’Espresso – per il suo progetto dal titolo “Uomini in […]

C’era  Luis Sepùlveda, lo scorso 27 ottobre, a inaugurare il nuovo ciclo di talk promosso dal Centro Luigi Pecci di Prato. Seicento persone in sala, accorse per ascoltare il grande scrittore cileno, primo autore invitato da Włodek Goldkorn – giornalista ed ex responsabile cultura de l’Espresso – per il suo progetto dal titolo “Uomini in guerra”: momenti di dibattito e di riflessione intorno al tema del conflitto, vecchio come l’uomo e sempre scandaloso, tragicamente attuale. L’idea è quella di raccontare la guerra, oggi, nelle sue molteplici forme, nel suo essere cangiante, sfuggente, fuori dai codici noti, a volte invisibile, sotterranea, senza uno schema certo. Guerre militari, culturali, geopolitiche, di eserciti e di religioni, di culture e di potentati vari, di terrore chimico e di tecnologie d’avanguardia. Guerre di sangue, sempre, a confermare l’illogica struttura del male. Come una condanna.

David Grossman, Che tu sia per me il coltello

David Grossman, Che tu sia per me il coltello

Il secondo appuntamento, sabato 5 novembre, è con lo scrittore israeliano David Grossman, stavolta negli spazi del Teatro Politeama Pratese. Una serie di parole chiave – racconto, memoria, confine, speranza, empatia – guideranno il pensiero, nel tentativo di indagare quel senso profondo d’umanità a cui ci si appella, nonostante tutto, nell’eterna battaglia contro il terrore.
Restare umani, dunque, trovando nella parola – come ha spesso ribadito Grossman – un ruolo salvifico, la possibilità di un riscatto  e una consapevolezza nuova. Se è vero che il dialogo resta la migliore metafora e il più esatto strumento per la pace. Si parlerà di profughi, inevitabilmente, del conflitto israelo-palestinese, della paura, della ferocia, della disperazione. Condizioni d’esistenza in cui cercare – tra le pieghe, in qualche movimento ultimo – un’umanità resistente, col “dovere della speranza”.

– Helga Marsala

 Uomini in guerra – Incontro con David Grossman
a cura di Włodek Goldkorn
Sabato 5 dicembre 2015, ore 17
Teatro Politeama Pratese – Via Garibaldi 33/35, Prato
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
www.centropecci.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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