Lo Strillone: scontro a Torino sul futuro di Artissima e di Sarah Cosulich Canarutto su La Stampa. E poi Bronzi di Riace, Vivienne Westwood
Scontro a Torino sul futuro di Artissima e della direttrice Sarah Cosulich Canarutto. Ne parlano le pagine cittadine de La Stampa, che informano che la Fondazione Musei ha deciso di prorogare alla direttrice soltanto di un anno il contratto in attesa di un nuovo bando. E che l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe “dopo essersi scontrato, […]
Scontro a Torino sul futuro di Artissima e della direttrice Sarah Cosulich Canarutto. Ne parlano le pagine cittadine de La Stampa, che informano che la Fondazione Musei ha deciso di prorogare alla direttrice soltanto di un anno il contratto in attesa di un nuovo bando. E che l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe “dopo essersi scontrato, due giorni fa, nel direttivo della Fondazione con chi la pensava diversamente da lui in merito a un nuovo mandato per la direttrice di Artissima senza passare da una gara, ieri ha comunicato che della faccenda si occuperà direttamente il primo cittadino. Non senza però far notare ai cronisti – cosa che aveva già fatto giovedì pomeriggio con i rappresentanti delle Fondazioni bancarie e con la Regione – che ‘per quanto riguarda gli incarichi culturali, il bando non può e non deve essere l’unica via: perché significherebbe dire addio a grandi professionisti che non si metterebbero mai a partecipare a una gara, ritenendo, e giustamente, che per loro parli innanzitutto il curriculum’”.
“Quei Bronzi che nessuno sapeva apprezzare”. Su La Repubblica Salvatore Settis ripercorre “lo strano destino dei Bronzi di Riace”: “le due straordinarie statue di bronzo hanno sperimentato negli ultimi decenni tre diverse rinascite. Della terza è ancora troppo presto per dire, ma certo le altre due si sono svolte ‘a furor di popolo’, e tuttavia contro il basso continuo di archeologi professionali, superciliosi difensori dei linguaggi e dei riti disciplinari, e comunque convinti di saperla più lunga dei non specialisti e di dover strenuamente resistere alle loro emozioni, guardandole dall’alto in basso”. La rabbia va di moda. Il Giornale ripercorre la storia di Londra dagli anni ’50 presentando l’autobiografia Vivienne Westwood: “l’imperatrice della moda trasgressiva, che insieme a Malcolm McLaren fu l’eminenza grigia del movimento punk. La Westwood, arzilla 80enne ancora in piena attività e snob e piena di sé come e più di allora, è ancora un punto di riferimento per gli stilisti di tutto il mondo”.
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