Nicola Toffolini a teatro. Torna a Bologna negli spazi dell’Atelier sì, dove è nato, lo spettacolo Di Natura Violenta del gruppo di ricerca Cosmesi
“Di Natura Violenta avanza su coordinate orizzontali che sono voci e parole, sovrapposizioni e stratificazioni, dove l’immagine è ridotta all’osso perché è dell’isolamento che intendiamo parlare. Un intreccio di soglie, confini, umori sfuocati, raggiunti e continuamente disattesi, per rac-contare il desiderio e la paura profonda di un incontro con la Natura, dettato dalla volontà di […]
“Di Natura Violenta avanza su coordinate orizzontali che sono voci e parole, sovrapposizioni e stratificazioni, dove l’immagine è ridotta all’osso perché è dell’isolamento che intendiamo parlare. Un intreccio di soglie, confini, umori sfuocati, raggiunti e continuamente disattesi, per rac-contare il desiderio e la paura profonda di un incontro con la Natura, dettato dalla volontà di staccarsi da quello che la società offre”: Eva Geatti e Nicola Toffolini, anime del gruppo di ricerca Cosmesi, introducono lo spettacolo che sarà in scena negli spazi dell’Atelier sì, a Bologna, da martedì 15 a giovedì 17 dicembre. “La Natura è masticata e digerita dalla società del ready-made emotivo; è un’idea, un riflesso di linguaggio, un contraccolpo sull’essere umano; è distaccata da quell’oscura vicinanza con l’umano che possiamo percepire in profondità. C’é uno scollamento che ci separa dall’esperienza e di cui solo nell’ostinazione noi possiamo provare a cogliere una traccia. Perché un individuo isolato è comunque in un intimo dialogo con gli altri”.
Lo spettacolo Di Natura Violenta, elaborato allo spazio Sì tra gennaio e luglio 2015, ha debuttato l’estate scorsa al Festival Drodesera, a Dro. Ora, in conclusione della residenza, Cosmesi presenta il lavoro al pubblico bolognese. Concludono i fondatori di Cosmesi, nel presentare questo stratificato lavoro: “Piccoli bagliori all’interno di quello strano abbandono che percepiamo intimamente quando cerchiamo di avvicinarci alla Natura, anche selvaggia, anche dell’uomo”.
– Michele Pascarella
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