Teatro e galera. Al via a Pesaro la seconda edizione della rassegna Destini Incrociati: spettacoli, conferenze, proiezioni, mostre e laboratori per “ri-motivare” i detenuti

Tre giorni intensi dedicati al teatro realizzato in carcere, un’esperienza diffusa da anni su tutto il territorio nazionale che ha dimostrato di “ri-motivare” la vita dei detenuti fornendo un preciso stimolo a partecipare attivamente al proprio processo di riabilitazione. In diversi spazi della città di Pesaro (Casa Circondariale, Chiesa della Maddalena e della Santissima Annunziata, […]

Tre giorni intensi dedicati al teatro realizzato in carcere, un’esperienza diffusa da anni su tutto il territorio nazionale che ha dimostrato di “ri-motivare” la vita dei detenuti fornendo un preciso stimolo a partecipare attivamente al proprio processo di riabilitazione. In diversi spazi della città di Pesaro (Casa Circondariale, Chiesa della Maddalena e della Santissima Annunziata, Scalone Vanvitelliano, Villa Borromeo) dall’11 al 13 dicembre sono in arrivo sei spettacoli teatrali, un concerto, una rassegna video, la presentazione di due libri, il lancio della nuova collana delle Edizioni Nuove Catarsi abbinata al lavoro scientifico della Rivista Europea Catarsi – Teatri delle diversità e un laboratorio sui linguaggi scenici del teatro in carcere a cura di Gianfranco Pedullà.
Allo Scalone Vanvitelliano è in programma la mostra multimediale, composta da immagini fisse e in movimento, Prigionie (in)visibili – il teatro di Samuel Beckett e il mondo contemporaneo di Yosuke Taki, regista teatrale, artista e scrittore. “Moltissimi carcerati in tutto il mondo, nei laboratori teatrali, hanno continuato a mettere in scena Godot e altre opere beckettiane” suggerisce l’artista giapponese “i reclusi hanno sempre riconosciuto una forte corrispondenza tra la loro condizione e il modo in cui lui vedeva l’umanità. Sempre inconsapevolmente imprigionata”.

Michele Pascarella

www.teatrocarcere.it

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Michele Pascarella

Michele Pascarella

Dal 1992 si occupa di teatro contemporaneo e tecniche di narrazione sotto la guida di noti maestri ravennati. Dal 2010 è studioso di arti performative, interessandosi in particolare delle rivoluzioni del Novecento e delle contaminazioni fra le diverse pratiche artistiche.

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