A scuola, nell’architettura firmata da Bjarke Ingels. Ecco come sarà il rivoluzionario istituto progettato da BIG in Virginia, negli Stati Uniti
Sono trascorsi poco più di sei mesi dall’inaugurazione del restyling della sua vecchia scuola superiore in Danimarca – il liceo Gammel Hellerup, completato a maggio del 2015. E non è che sia ancora poco impegnato, Bjarke Ingels, considerando che a dicembre dell’anno appena trascorso il suo studio stava seguendo progetti in costruzione per un totale […]
Sono trascorsi poco più di sei mesi dall’inaugurazione del restyling della sua vecchia scuola superiore in Danimarca – il liceo Gammel Hellerup, completato a maggio del 2015. E non è che sia ancora poco impegnato, Bjarke Ingels, considerando che a dicembre dell’anno appena trascorso il suo studio stava seguendo progetti in costruzione per un totale di 700mila metri quadri, sparsi in 11 Paesi diversi, dalla Svizzera a Taiwan. Ma si sa, nomen omen: per uno studio che si chiama BIG, il minimo è pensare in grande.
Il tempo di inaugurare il 2016 e giunge quindi l’annuncio di un nuovo progetto firmato dallo studio danese, che ora ha anche una seconda sede, a New York. Appunto, anche per un edificio “modesto” come una scuola secondaria, Bjarke Ingels non si fa pregare e presenta un concept a dir poco ambizioso, basato sulla rotazione dei cinque piani dell’edificio a partire da un unico asse-cerniera.
LA ROTAZIONE DEI PIANI SULL’ASSE VERTICALE
L’idea per la Wilson Secondary School di Arlington in Virginia, fanno sapere dallo studio, nasce dalla volontà di conferire continuità al volume della struttura senza per questo sacrificarne l’articolazione sul piano verticale: invece di avere tanti livelli sovrapposti, ecco quindi la loro apertura “a ventaglio” sul quartiere, con la conseguente creazione di una serie di terrazzamenti che si vuole rendere calpestabili e, parzialmente, anche piantumati. Lo spazio vuoto, ottenuto al di sotto dei piani alti rotati, viene destinato da BIG alle funzioni pubbliche e comunitarie, attraverso la creazione di due livelli con soffiti ad altezze variabili, a seconda dell’andamento dei blocchi superiori dell’edificio.
IL VALORE DEL VUOTO, CONTRO IL CONSUMO DI SUOLO
Si troveranno in basso l’auditorium e la palestra, con accesso diretto dalla strada principale. Sempre al piano terra vengono inoltre ricavate altre aree verdi, intervallate rispetto all’ingresso coperto; dettaglio non da poco, l’illuminazione naturale del livello inferiore verrebbe assicurata dall’inclinazione del campo da calcio adiacente la scuola, lungo il quale “scivolerebbero” quindi i raggi solari.
Al di là dell’aspetto di sicuro impatto che la scuola verrebbe ad assumere, una volta costruita, il progetto implicitamente prende anche una posizione contro il consumo di suolo nella contea di Arlington, un’area ad alta densità abitativa (oltre che sede del Pentagono).
Paradossalmente, proprio permettendo ai blocchi superiori dell’edificio di ruotare e quindi attraverso una “spinta” più aggressiva nello spazio circostante, la scuola riesce a ricavare dei vuoti interni, delle zone di pura e semplice decompressione; aree che nelle metropoli contemporanee sono ormai da considerare “habitat a rischio”, per la facilità con cui vengono in genere sacrificate.
– Caterina Porcellini
Progettista: Bjarke Ingels Group
Luogo: Arlington, Virginia, USA
Committente: Arlington Public Schools
Partner: Leo A Daly, Silman, Interface Engineering, Gordon, Theater Projects, Jaffee Holden, Faithful & Gould, GHD, Hopkins Food Service, GeoConcepts, Haley Aldrich, Sextant, Tilitson Design Associates, EHT Traceries, Lerch Bates
Area: 15.800 mq
Photo credits: BIG
www.big.dk
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