Che l’arte pubblica sia roba da musei? Per tre giorni il Maxxi porta un’opera monumentale del coreano Choi Jeong-hwa nel centro di Roma, a Piazza San Silvestro
Che anche in Italia si inizi a comprendere che dovrebbero essere i musei ad occuparsi prevalentemente di arte pubblica, e non politici&assessori spesso improvvisati e altrettanto spesso malconsigliati? Un segnale in tal senso pare arrivare dalla bistrattata Roma, dal Museo Maxxi: che sceglie di rafforzare il legame con la città che lo ospita uscendo dai […]
Che anche in Italia si inizi a comprendere che dovrebbero essere i musei ad occuparsi prevalentemente di arte pubblica, e non politici&assessori spesso improvvisati e altrettanto spesso malconsigliati? Un segnale in tal senso pare arrivare dalla bistrattata Roma, dal Museo Maxxi: che sceglie di rafforzare il legame con la città che lo ospita uscendo dai propri recinti e portando una grande opera nel cuore del centro storico. Parliamo di Golden Lotus dell’artista coreano Choi Jeong-hwa, il gigantesco fiore dorato “con i suoi dieci metri di diametro e l’oro dei suoi petali che si gonfiano e si sgonfiano mimando una sorta di respiro”, che dal 29 gennaio al 1 febbraio 2016 sarà allestito in Piazza San Silvestro, ex capolinea di autobus da qualche anno ripensato, non senza polemiche, dall’architetto Paolo Portoghesi. Dopo la “trasferta”, nata da una collaborazione con l’Ambasciata di Corea in Italia e Roma Capitale, l’opera tornerà ad accogliere i visitatori del Maxxi in Piazza Boetti, nell’ambito della mostra Transformers che resta in corso fino al 28 marzo 2016.
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