Il direttore del Museo di Arte Contemporanea di Miami licenziato in tronco per accuse di molestie sessuali. Ecco come si rivolgeva alle colleghe
I FATTI Babacar M’Bow, direttore del Museo di Arte Contemporanea del Nord di Miami (MOCA), era in congedo amministrativo dal 10 dicembre, il momento in cui era partita la denuncia di molestie sessuali a suo carico. Due giorni fa, dopo che gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze dello staff, e in attesa del processo, la […]
I FATTI
Babacar M’Bow, direttore del Museo di Arte Contemporanea del Nord di Miami (MOCA), era in congedo amministrativo dal 10 dicembre, il momento in cui era partita la denuncia di molestie sessuali a suo carico. Due giorni fa, dopo che gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze dello staff, e in attesa del processo, la carica è stata revocata con effetto immediato dal responsabile pro tempore della città, Arthur Sorey. Le accuse arrivano da Tiffany Madera, Responsabile della Programmazione: la sua tesi sarebbe stata confermata dalle indagini che hanno coinvolto il team d’impiegate del museo, che hanno confermato le parole della Madera. M’Bow usava quotidianamente un linguaggio offensivo, sguaiato e sessualmente esplicito nei confronti delle colleghe.
ECCO COME IL DIRETTORE PARLAVA ALLE COLLEGHE
Ecco alcuni dei commenti del direttore riportati dai testimoni:
1. “Dov’è Adrienne [Von M. Lates, education curator]? È qui fuori in cerca di cazzi haitiani!”
2. “Mi piace lavorare in un ambiente sessualmente esplicito e aperto. Tutti i membri del personale hanno bisogno di scopare”
3. “Adrienne porta il rossetto. Qualcuno se la deve essere sbattuta ieri notte”
4. [diretto al suo assistente Alan Waufle, su una donna che aveva appena incontrato] “Vuole il mio cazzo”
5. [sempre a Waufle, riferendosi ad una fornitrice] “Mettile un bel vestito, portarla in città e falla divertire”
M’Bow non ha risposto quando gli sono state poste domande al riguardo e nelle interviste ha negato tutte le accuse.
I PRECEDENTI
Ad oggi emergono anche le circostanze sospette in cui è stato assunto nell’aprile 2014. Pare che lui, senza autorizzazione, abbia tenuto un convegno nell’edificio del museo quando la sua carica a era ncora in discussione, per poi inviare subdole mail al comitato di direzione che riportavano accuse di razzismo. Il resto è storia.
– Federica Polidoro
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