Oscar razzisti, anche Obama interviene sulla questione. Diversità come fonte di ricchezza per l’arte: ma all’Academy qualcuno non è d’accordo
“Siamo sicuri che tutti stiano avendo le stesse possibilità?”. È la domanda che ha posto il Presidente Barack Obama, toccando, per la prima volta, la questione della mancanza di quote etniche e black agli Oscar 2016. “La creatività dei gruppi provenienti da altre etnie può solo portare benefici”. La discussione di questi giorni è solo […]
“Siamo sicuri che tutti stiano avendo le stesse possibilità?”. È la domanda che ha posto il Presidente Barack Obama, toccando, per la prima volta, la questione della mancanza di quote etniche e black agli Oscar 2016. “La creatività dei gruppi provenienti da altre etnie può solo portare benefici”. La discussione di questi giorni è solo un dettaglio di un problema più ampio, per il Presidente degli Stati Uniti. “Nel suo complesso l’industria dovrebbe adottare lo stesso atteggiamento di ogni altro settore, offrendo a tutti i talent, le stesse opportunità”. Hillary Clinton dal canto suo, nel comizio in Iowa per la sua campagna elettorale, ha detto che è il momento per Hollywood di prendere provvedimenti per mostrare la diversità di ogni esperienza umana, non solo quella americana.
Le modifiche proposte allo statuto dell’Academy stanno incontrando, tuttavia, resistenze. Il primo punto della riforma riguarda l’esclusione dei soci più anziani, che risultano inattivi in un determinato arco di tempo, il secondo, l’eliminazione di quelli che non lavorano da qualche anno, azioni che secondo alcuni non porterebbero benefici. L’Academy ha anche manifestato l’intenzione di raddoppiare il numero di rappresentanti di altre etnie entro il 2020, decisione che sembra ineccepibile. Eppure la condizione principale per entrare nel comitato dovrebbe essere il merito. Le regole sono state sempre strettissime sulla selezione di coloro che si distinguono per l’eccellenza. Come ha sottolineato John Van Vliet, membro del settore effetti speciali, in una lettera pubblicata sull’Hollywood Reporter, “ammettere persone sulla base del genere o della razza implica il fatto che voteranno con analoghi principi di genere e etnicità, che non è l’obiettivo per cui lavoriamo”.
– Federica Polidoro
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