Venezia celebra Hieronymus Bosch a cinquecento anni dalla morte. Prime immagini dei due capolavori delle Gallerie dell’Accademia appena restaurati
UN CINQUECENTENARIO DA RICORDARE Si è appena inaugurato a Venezia Jheronimus Bosch 500, l’intenso programma di celebrazioni intitolate al conturbante artista per il cinquecentenario della sua morte. Non è un caso che il fitto calendario di iniziative prenda il via dalla Laguna: qui, infatti, sono conservate alcune delle opere più famose del maestro olandese, la […]
UN CINQUECENTENARIO DA RICORDARE
Si è appena inaugurato a Venezia Jheronimus Bosch 500, l’intenso programma di celebrazioni intitolate al conturbante artista per il cinquecentenario della sua morte. Non è un caso che il fitto calendario di iniziative prenda il via dalla Laguna: qui, infatti, sono conservate alcune delle opere più famose del maestro olandese, la cui fortuna critica è legata a doppio filo alla storia veneziana. Proprio oggi, in una gremitissima sala XXIII delle Gallerie dell’Accademia, due dei tre capolavori appartenenti alla prestigiosa istituzione diretta da Paola Marini sono state presentate al pubblico di addetti ai lavori, in seguito a un lungo e accurato restauro. Il Trittico di Santa Liberata e le Visioni dell’Aldilà saranno esposti alle Gallerie dell’Accademia fino al 7 febbraio 2016, quando partiranno – insieme al Trittico degli Eremiti, il terzo polittico ancora in fase di recupero – alla volta di Den Bosch, nei Paesi Bassi. La città originaria di Bosch – da cui l’artista trasse addirittura il nome – farà da cornice alla più grande retrospettiva mai dedicata al pittore olandese, riunendo, in maniera inedita, ben venti delle venticinque opere attribuite al grande talento quattrocentesco. A conclusione della mostra oltreconfine, il Trittico degli Eremiti farà ritorno alle Gallerie dell’Accademia dove sarà esposto fino all’autunno 2016, mentre la restante coppia di dipinti sarà in mostra al Museo del Prado di Madrid fino all’11 settembre 2016. Il lungo anno dedicato a Bosch non potrà che chiudersi nuovamente a Venezia, a dicembre, con una grande mostra a Palazzo Ducale che radunerà le tre opere oggetto di restauro.
IL RESTAURO VENEZIANO
L’eccezionale impresa di recupero, avviata nel 2013, è stata condotta da un team internazionale di esperti, che hanno scelto come base operativa la Scuola della Misericordia, nel cuore di Venezia. Finanziata dalla Getty Foundation di Los Angeles e BRCP – Bosch Research and Conservation Project, la campagna di restauri diretta da Matteo Ceriana ha riguardato sia i supporti lignei delle opere sia la loro superficie pittorica, entrambi in condizioni conservative problematiche. Grazie all’ausilio di tecnologie d’ultima generazione, i due polittici oggi in mostra alle Gallerie dell’Accademia hanno riacquistato il loro antico splendore, rivelando la presenza di innumerevoli dettagli nascosti e dei “finti marmi” realizzati sul retro dei quattro pannelli lignei che compongono le Visioni dell’Aldilà. C’è tempo fino a febbraio per ammirare la rinascita dei due capolavori in terra veneziana, intanto ecco un assaggio delle opere in mostra nell’ambito di Jheronimus Bosch. I dipinti veneziani restaurati.
– Arianna Testino
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