La collezione Sandretto Re Rebaudengo andrà a Madrid. Primi accordi per l’esposizione permanente di un nucleo di opere al Matadero. L’Italia perde ancora pezzi?

Letta così, al di fuori del contesto e dell’inquadramento “storico”, la cosa appare veramente come una bomba: “Una notable coleccionista de arte cede sus fondos al Matadero. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo depositará sus fondos de creaciones contemporáneas en el centro cultural y los irá rotando”. Così titola oggi El Pais, annunciando appunto che Patrizia Sandretto […]

Letta così, al di fuori del contesto e dell’inquadramento “storico”, la cosa appare veramente come una bomba: “Una notable coleccionista de arte cede sus fondos al Matadero. Patrizia Sandretto Re Rebaudengo depositará sus fondos de creaciones contemporáneas en el centro cultural y los irá rotando”. Così titola oggi El Pais, annunciando appunto che Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, “una delle più importanti collezioniste italiane, creatrice della fondazione omonima con sede a Torino, depositará” – e qui il verbo si presta a diverse letture – una parte della sua collezione al Matadero, il noto centro d’arte contemporanea di Madrid. Prima reazione: verificare alla fonte. E da Torino, prevedibilmente, si trincerano dietro un rigidissimo “nessuna dichiarazione, ancora non è stato firmato nulla”: ma non smentiscono, quindi indirettamente confermano che ci sono dei contatti in corso.

PREVISTI ANCHE PROGETTI CON GIOVANI ARTISTI
Allora, non resta che tornare all’origine della notizia, ovvero allo scoop del Pais: secondo cui si saprebbe già che ad ospitare la collezione sarà la Nave 7, una delle “maniche” dell’enorme centro culturale madrileno. A fornire altri dettagli il quotidiano cita le parole stesse della Sandretto: “Sarà un nucleo importante che rimarrà permanentemente, ma a rotazione, in modo che sia possibile esporre più opere. E questa è solo una parte dell’accordo, che prevede anche l’organizzazione congiunta di attività di pedagogia artistica sulla scorta di quelle sviluppate in Italia, e la produzione di opere e progetti di giovani artisti“. Del resto la collezionista torinese non è certo nuova ad accordi internazionali che portano parti della raccolta a viaggiare: lo ha fatto in passato fra l’altro a Londra, a Quito, attualmente a Sheffield. Ma in questo caso si tratterebbe – a differenza di queste occasioni – di un’esposizione permanente, per la quale pare ci sia già una data di inaugurazione, ovvero entro il 2018.

MA PERCHÈ NON PUNTARE SU TORINO?
Riflessioni? Per ora si attendono maggiori dettagli sul progetto: certo appare un po’ strano un impegno in una città straniera proprio adesso che tutti davano la Sandretto come fortemente concentrata a rafforzare Torino che, dopo anni di crisi di identità, con Carolyn Christov-Bakargiev ha tutte le intenzioni (e qualche carta in regola) per riprendere vigore…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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