Lo Strillone: Jimmie Durham e il Maxxi, pista da skateboard, su La Stampa. E poi Brian May a Roma, Enzo e Elvira Sellerio
“Quando il museo era in costruzione pensavo fosse ideale per gente in skateboard“. Jimmie Durham presenta a Roma la mostra Sound and Silliness, al Maxxi: e La Stampa ne approfitta per farlo parlare con un’intervista a tutto campo. “Normalmente quando faccio una mostra in un museo considero lo spazio con molta attenzione, le sue misure […]
“Quando il museo era in costruzione pensavo fosse ideale per gente in skateboard“. Jimmie Durham presenta a Roma la mostra Sound and Silliness, al Maxxi: e La Stampa ne approfitta per farlo parlare con un’intervista a tutto campo. “Normalmente quando faccio una mostra in un museo considero lo spazio con molta attenzione, le sue misure e le sue proporzioni. Bisogna sviluppare un modo di mostrare il lavoro che sia il più chiaro possibile nello spazio. Ma il Maxxi non è fatto per mostrare l’arte. È fatto per mostrare la sua architettura. Quindi non mi sono sognato nemmeno di competere con lo spazio. Ho dunque pensato di fare una ‘non arte’ e una ‘non mostra’ che potesse ugualmente dare energia alla gente”. C’è per un artista un luogo ideale? “Non credo. Io ho sempre valutato l’energia dell’ambiente. Per qualche strano motivo ho sempre scelto luoghi non facilissimi da vivere e non certo ideali per fare carriere nell’arte. Ma dove però il vino e il cibo erano buoni. Dove la gente non era fredda e spesso c’era il sole. Il clima è sempre stato importante per me”.
“Il rock è qui per rimanere. Già nei ’60 dicevano che sarebbe morto presto”. Al Parco della Musica di Roma arriva per un concerto con Kerry Ellis sua maestà Brian May, il mitico chitarrista dei Queen: e Il Giornale non se lo lascia scappare per un’ampia intervista. “Quello con i Queen di Freddie Mercury è stato un viaggio fantastico. Nessuno può dire di essere un grande chitarrista se non si confronta con grandi voci: io l’ho fatto con quella di Freddie Mercury”. “Amore e litigi di una vita intera”. La Repubblica prende spunto da Palermo che dedica una via ad Enzo e Elvira Sellerio per ripercorrere la vicenda dei fondatori della storica casa editrice: “Elvira, ragazza bellissima e lettrice sapiente di ogni realtà, libri o esseri umani. Il marito Enzo straordinario narratore per immagini, fotografo tra i più celebrati. L’intelligenza del cuore e lo sguardo assoluto. Dall’incontro sarebbe nata una casa editrice che ancora mantiene la loro cifra. E due figli, che ne rispecchiano passione e talento: Antonio alla guida dell’azienda e Olivia donna d’arte e di musica prestata all’editoria”.
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