Lo Strillone: un secolo fa nasceva a Zurigo il Dadaismo su Il Giornale. E poi il mercato dell’arte, le soprintendenze uniche multidisciplinari
Tutti in scena al Cabaret Voltaire. Un secolo fa nasceva a Zurigo Dada, “il movimento artistico più influente della storia”: e Il Giornale ne parla a partire da due mostre che lo celebrano. “Se Dada è dappertutto, significa che non è in alcun luogo. Benvenuti a Zurigo, non-luogo geograficamente in Svizzera e intemazionalmente ovunque, in […]
Tutti in scena al Cabaret Voltaire. Un secolo fa nasceva a Zurigo Dada, “il movimento artistico più influente della storia”: e Il Giornale ne parla a partire da due mostre che lo celebrano. “Se Dada è dappertutto, significa che non è in alcun luogo. Benvenuti a Zurigo, non-luogo geograficamente in Svizzera e intemazionalmente ovunque, in cui nacque, morì e oggi rinasce – per festeggiare cento anni di storia artistica e influenza sociale – il movimento anti-arte del Dadaismo. DADA? DADA! Soltanto una città ordinata come Zurigo poteva fare da culla a una corrente rivoluzionaria come il Dadaismo. Tabula rasa del passato e negazione del futuro, in realtà Dada vive in un eterno presente, senza compleanni e funerali”.
“Il mercato dell’arte, visto dalle case d’asta, vale oltre 15 miliardi di dollari, con più di mezzo milione di pezzi venduti”. È La Repubblica a fare i conti: “il mercato più importante è la Cina con il 37,2%, seguita dagli Stati Uniti con il 32,1% e dall’Inghilterra, con il 18,9%. Tutti gli altri seguono a grande distanza: la Francia ha 3,3%, l’Italia appena lo 0.8%”. Il mondo dell’archeologia italiana é sul piede di guerra, dopo che il ministro Franceschini “con un decreto ha creato soprintendenze uniche multidisciplinari, non più divise per settori, cui tutti faranno capo nei rispettivi territori; al posto delle 17 archeologiche ne istituisce 39 uniche più due speciali a Roma e Pompei”: ricapitola la questione L’Unità, che informa che “la Consulta universitaria e studiosi stranieri a convegno nel Reale istituto d’Olanda a Roma hanno bocciato la riforma”.
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