Shiva ha messo la testa a posto. La Francia restituisce alla Cambogia il volto della statua sottratto illegalmente in epoca coloniale: ed è festa nazionale
Da tre anni la Cambogia ha avviato una campagna per recuperare le opere d’arte sottratte illegalmente al Paese: e buone notizie sono arrivate in tempi brevi dagli Stati Uniti, che hanno provveduto a rendere quanto risultato non correttamente importato, e anche da un privato norvegese, che ha deciso di rispedire spontaneamente un pezzo della sua […]
Da tre anni la Cambogia ha avviato una campagna per recuperare le opere d’arte sottratte illegalmente al Paese: e buone notizie sono arrivate in tempi brevi dagli Stati Uniti, che hanno provveduto a rendere quanto risultato non correttamente importato, e anche da un privato norvegese, che ha deciso di rispedire spontaneamente un pezzo della sua collezione antica. Ora è il turno del Musée Guimet di Parigi, che, dopo oltre un secolo di possesso illegittimo, ha restituito alla Cambogia la testa di una divinità indù, risalente al VII Secolo. Per il rientro dell’opera è stata organizzata una festa nazionale, e il portavoce del Ministero della Cultura Cambogiana ha detto che, con la ricomposizione della statua, rivive anche l’anima del patrimonio nazionale.
Vishnu/Shiva si chiama in realtà Harihara, e prima che i francesi ne facessero man bassa in epoca coloniale, precisamente nel 1886, stava nel Tempio di Phnom Da, nel sud della provincia di Takeo. Pare però che i viaggi per Harihara non siano finiti, visto che la Cambogia non ha escluso una nuova visita (stavolta compresiva di corpo e piedi) in territorio francese.
– Federica Polidoro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati