Che ci fa una pensilina degli autobus dentro l’Anfiteatro di Lecce? Dalla Puglia a Milano, immagini del progetto itinerante dell’artista Raffaele Quida
Un oggetto “non indentificato” nel centro dell’antico Anfiteatro di Lecce. Un’operazione artistica che sicuramente non passerà inosservata agli occhi di curiosi, turisti e ignari cittadini che, abituati a vedere spettacoli teatrali, concerti e il più comunemente presepe natalizio, reagiranno e si interrogheranno in vari modi sulla presenza, all’interno dello storico monumento romano, di una comune […]
Un oggetto “non indentificato” nel centro dell’antico Anfiteatro di Lecce. Un’operazione artistica che sicuramente non passerà inosservata agli occhi di curiosi, turisti e ignari cittadini che, abituati a vedere spettacoli teatrali, concerti e il più comunemente presepe natalizio, reagiranno e si interrogheranno in vari modi sulla presenza, all’interno dello storico monumento romano, di una comune pensilina per la fermata di un autobus urbano. Dunque il senso dell’iniziativa, che in questo primo atto è a cura di Lorenzo Madaro, è proprio quello di stimolare l’attenzione della collettività e di coinvolgerla in un processo socio-comunicativo differente, attraverso la decontestualizzazione di un oggetto che, dal deposito dell’azienda dei trasporti urbani, viene ricollocato in un luogo pubblico, simbolo culturale e storico artistico della città.
Per Raffaele Quida (Lecce, 1969) Continuum – questo il titolo – “è un progetto che indaga le esperienze e i coinvolgimenti del corpo umano, nelle sue principali fasi, dalla nascita ai condizionamenti sociali, fino alla morte”. A maggio Continuum farà tappa a Bari dove Quida, insieme alla curatrice Antonella Marino, realizzerà un’installazione in piazza Ferrarese, mentre nel mese di settembre sarà la volta di Taranto e in questo appuntamento, a cura di Michela Casavola, l’artista leccese si esibirà in una performance all’interno di uno spazio industriale. Il progetto terminerà con una mostra personale di Quida a Milano, coordinata da Alessia Locatelli, e nella quale verrà presentato il volume che raccoglie con testi e immagini tutte le esperienze dei quattro cicli.
– Giuseppe Amedeo Arnesano
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