Comunicare l’arte con i social network. BPHD47, profilo anonimo su Instagram, sta facendo scuola: ecco come
Artisti, gallerie e musei sfruttano con sempre maggiore professionalità il mondo dei social network, in particolar modo Instagram, dove l’arte parla da sé con la forza dell’immediatezza che solo la fotografia può dare. Ma oltre al versante istituzionale, sono molti gli appassionati e gli studiosi che vedono nella piattaforma social un canale per raccontare in […]
Artisti, gallerie e musei sfruttano con sempre maggiore professionalità il mondo dei social network, in particolar modo Instagram, dove l’arte parla da sé con la forza dell’immediatezza che solo la fotografia può dare. Ma oltre al versante istituzionale, sono molti gli appassionati e gli studiosi che vedono nella piattaforma social un canale per raccontare in modo più intimo e confidenziale il loro interesse verso arte e cultura. Ecco allora il fenomeno BPHD47: non un nome, non un cognome, dietro questo username si cela colui che da circa due anni gestisce un profilo aperto con circa 8 mila followers. Formazione storico artistica alle spalle, si inserisce in questo contesto con particolare attenzione: le fotografie che “posta” non ritraggono soltanto momenti di vita (sempre comunque commisti ad opere d’arte), ma anche dettagli di quadri, di sculture, dei libri che legge o delle performance a cui assiste.
I suoi scatti, accompagnati da brevi citazioni, riflessioni e critiche personali, sono sempre geo-localizzati e facilmente rintracciabili tramite hashtag. È evidente come il suo intento non sia solo divulgativo, ma anche quello di mettersi alla prova nella competizione fotografica con gli altri utenti, presentando immagini accurate in cui nulla è lasciato al caso: “devo sempre fotografare nuovi dettagli dei dipinti ogni volta che li rivedo, perché c’è sempre qualcosa di nuovo che noto”. L’hashtag diventa così una nuova modalità per continuare a parlare d’arte senza abbandonare la competenza. Non è necessario approfondire la materia, basta divulgarla con delle finestre visive per suscitare la curiosità dei seguaci (poiché non è di lettori che si parla), e ottener da essi un’interazione immediata tramite un commento o un solo cuoricino.
– Chiara Beccarello, Manijé Caoduro
Questo articolo è anche un’esercitazione degli studenti del Corso di laurea magistrale in Arti, Patrimoni e Mercati dell’Università IULM
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