E Tania Bruguera invita le Pussy Riot. Continua la campagna su Kickstarter dell’artista cubana per portare i dissidenti di tutto il mondo a L’Havana. Prime ospiti il discusso collettivo russo
Vi avevamo già raccontato della campagna di crowdfunding lanciata da Tania Bruguera, alla ricerca di 100.000 dollari per promuovere l’Artivism Institute Hannah Arendt una piattaforma che invita artisti e attivisti di tutto il mondo a collaborare con i cubani per creare, in un momento delicato per la politica dell’isola, strumenti di pace per il cambiamento […]
Vi avevamo già raccontato della campagna di crowdfunding lanciata da Tania Bruguera, alla ricerca di 100.000 dollari per promuovere l’Artivism Institute Hannah Arendt una piattaforma che invita artisti e attivisti di tutto il mondo a collaborare con i cubani per creare, in un momento delicato per la politica dell’isola, strumenti di pace per il cambiamento e per favorire l’alfabetizzazione civile. Prima di Pasqua ad una quindicina di giorni dalla fine della campagna su Kickstarter erano 513 i donors per un totale di circa 55.000 dollari, oltre la metà dell’obiettivo. E, colpo di scena, a sostegno dell’artista cubana scendono in campo le colleghe russe Pussy Riot.
O meglio, l’Istituto annuncia che il collettivo sarà il primo “artist in residence” qualora la raccolta fondi dovesse sortire l’effetto sperato. Seguirà l’artista palestinese Khaled Jarrar che aveva visto il suo visto negato quando nel 2014 era stato invitato a partecipare alla mostra Here and Elsewhere al New Museum di New York e infine Trevor Paglen, artista statunitense.
L’INCONTRO CON LE PUSSY RIOTS
Una mossa interessante quella degli organizzatori di rendere noti i nomi dei primi tre artisti a pochi giorni dalla fine della operazione di fundraising scegliendoli implicitamente come testimonial, con il loro impegno politico. L’incontro, anche se solo telefonico, tra Tania Bruguera e le Pussy Riot è avvenuto nel 2015 in occasione di Site Santa Fe, nata come biennale per l’arte contemporanea nel 1995, oggi piattaforma attiva tutto l’anno nella promozione di progetti culturali. Maria (Masha) Alekhina e Nadezhda (Nadya) Tolokonnikova, in Messico per la biennale, insieme a Hunter Heaney, direttore di the Voice Project, avevano telefonato all’artista cubana, a quel tempo agli arresti a La Havana, in occasione della conferenza stampa di Site Santa Fe e nel web c’è ancora traccia della conversazione. Ora l’incontro, se la campagna avrà un buon esito e se lo stato cubano lo permetterà, concedendo alle performer russe di entrare nel paese, avverrà dal vivo. È interessante come questo progetto della Bruguera si inserisca nelle cronache attuali dell’isola, a pochi giorni dalla visita del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Che questa nuova ventata di apertura e di dialogo possa riscaldare anche le fredde relazioni con gli artisti dissidenti?
-Santa Nastro
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