Hong Kong Updates: e tra un corridoio e l’altro, le grandi installazioni site-specific. Fotogallery dall’appuntamento più atteso della settimana del mercato asiatico, la sezione speciale Encounters
E come al solito i riflettori nella settimana di Art Basel Hong Kong sono puntati sulla sezione Encounters, lo spazio muscolare delle gallerie in fiera, dove gli espositori si misurano su chi ha l’installazione più grossa. Scherzi a parte di grande in gioco c’è davvero molto, perché al di là delle dimensioni su larga scala […]
E come al solito i riflettori nella settimana di Art Basel Hong Kong sono puntati sulla sezione Encounters, lo spazio muscolare delle gallerie in fiera, dove gli espositori si misurano su chi ha l’installazione più grossa. Scherzi a parte di grande in gioco c’è davvero molto, perché al di là delle dimensioni su larga scala questo progetto propone opere di artisti di chiara fama, tra i più riconosciuti nella sfera internazionale. Belli, enormi e famosi dunque i pezzi in mostra in una sezione che quest’anno ha scelto di diminuire il numero degli invitati (sedici contro i ventuno dello scorso anno), tornando alla quota realizzata dalla curatrice Yukio Hasegawa nel 2014.
Concepita come una mostra vera e propria, con tanto di tema ricorrente, Encounters sotto la guida quest’anno di Alexie Glass-Kantor, che nella vita di tutti i giorni è l’Executive Director di Artspace a Sydney, ha deciso di invadere gli spazi della fiera. Così il topic del progetto è proprio la natura dell’incontro cui fa riferimento il titolo principale, quello con gli spettatori, che tra uno stand e l’altro sono chiamati ad interagire con dei lavori importanti, in una esperienza totalmente immersiva tra mostra e fiera.
LE OPERE
Brook Andrew, Charles Avery, Hans Berg and Nathalie Djurberg, Roberto Chabet, Chen Zhen, Isa Genzken, Kyungah Ham, Arik Levy, Peter Liversidge, Richard Maloy, Tintin Wulia, Tromarama, Keiji Uematsu, Lawrence Weiner, Pae White e Zhang Ding: ecco i nomi degli artisti invitati. Weiner è il campione di Marian Goodman Gallery con i suoi lavori testuali dispersi in varie location della fiera; Chabet, presentato da Osage Gallery ha occupato il pavimento con una simulazione di mare. Sempre di Osage c’è Wulia, con un lavoro sociale che richiama con le sue balle di rifiuti i problemi del mondo occidentale. Trovarama per Edouard Malingue Gallery è on show con una sequenza di video intermittenti che corrono da terra a cielo, mentre ShanghART con Zhang Ding porta 18 Cubes, 18 scatole d’acciaio placcate d’oro 24K. Sa di oro anche l’installazione di Maloy dal titolo Yellow Structure. Inoltre, Pèkin Fine Arts si presenta con un lavoro molto sculturale di Arik Levy, Zwirner con tre massicci interventi da pavimento di Isa Genzken, in questi mesi in una prova importante con la personale allo Stedelijk Museum di Amstedam.
Ingleby Gallery porta una foresta di alberi scheletrici di Liversidge, Sarthe Gallery l’immancabile Chen Zhen. Lisson Gallery presenta la coppia d’oro Djurberg e Berg, mentre neugerriemschneider gli arazzi di White. Non sono mancate infine le collaborazioni, con gallerie che si sono messe insieme per fronteggiare la produzione di un progetto così oneroso. Ingleby Gallery e Pilar Corrias si sono date la mano in favore di Charles Avery presente addirittura con due installazioni. Nathalie Obadia ha stretto la mano a Tolarno Galleries per lavorare con Brook Andrew. Lo sforzo del team asiatico Kukje Gallery- Tina Kim Gallery ha dato vita all’imponente lavoro di Kjungah Ham. Eccovi tutte le immagini.
-Santa Nastro
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