Lo Strillone: le stanze segrete di Vittorio Sgarbi in mostra nelle Marche su Il Giornale. E poi la collezione dell’amico dei boss della ‘ndrangheta, David Gilmour a Pompei
“La caccia ai quadri non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova. Talvolta molto oltre il desiderio e le aspettative. Da quel momento avrei cercato e voluto soltanto ciò che non c’era. Questo è il divertimento ed è il […]
“La caccia ai quadri non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova. Talvolta molto oltre il desiderio e le aspettative. Da quel momento avrei cercato e voluto soltanto ciò che non c’era. Questo è il divertimento ed è il mistero del collezionismo: l’interesse per ciò che non c’è”. L’approccio al collezionismo di Vittorio Sgarbi finisce nella mostra Lotto Artemisia Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi, che sarà inaugurata domani a Osimo (Ancona): fino al 30 ottobre sarà possibile ammirare, a Palazzo Campana, oltre 120 opere della collezione Cavallini Sgarbi, raccolte in trent’anni di attività e di ricerca, in una esposizione curata da Pietro Di Natale. E Il Giornale pubblica uno stralcio tratto dal catalogo: “Ho desiderato molti oggetti, molte sculture e dipinti che non ho avuto; ma molti altri ho avuto senza volerlo e senza cercarli. Mi sono venuti incontro, o mi sono stati favoriti dalla complicità di mia madre, appostata nella casa di Ro a un telefono collegato con tutto il mondo per non mancare un Lotto che, qualche volta, era Lotto stesso, in un’occasione straordinaria e imperdibile”.
“Da Picasso a Guttuso. Il re delle truffe raggirato con quadri falsi”. La Stampa racconta la storia di Gioacchino Campolo, “77 anni, imprenditore calabrese amico dei boss della ‘ndrangheta, padrone dei videpoker truccati con cui aveva costruito un impero da 330 milioni di euro tra cui un appartamento nel cuore di Parigi e la sede del tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria. Nel 2013 è stato condannato definitivamente a 16 anni di carcere. A maggio del 2015 la confisca dei suoi beni disposta dalla Cassazione: oltre 260 appartamenti, tre società, 15 tra auto e moto. E la collezione di dipinti, la più importante tra le raccolte private da Roma in giù, che ora andrà a costituire un museo pubblico a Reggio Calabria”. Pompei torna Rock: Libero informa che dopo lo storico concerto dei Pink Floyd del 1971 “David Gilmour, storico chitarrista e cantante dei Pink Floyd, tornerà a suonare nell’anfiteatro romano di Pompei, a 45 anni dall’esibizione della leggendaria band britannica”.
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